TRA IL DIRE ED IL FARE - Quello che sarebbe accaduto se .....



FAKE NEWS E CRISI, LE VERE CAUSE DI OGNI CRISI, MA REALMENTE UNA NOVITA' CAUSATA DALLE TECNOLOGIE??

un mondo in cui le fake news sono la principale causa del degrado. Fake news usate da chi vuole manipolare i consensi, già attuato dai detentori del potere (re, religiosi, guru, politici), quindi non una novità tecnologica, che ne accellera la diffusione.

Fake news che possono circolare anche tra le persone, come sempre avvenuto. Da cui molti proverbi dei nonni sui pettegoli.

Sarebbe tutto molto semplice, anche per i complottisti vari. BASTEREBBE ASCOLTARE SOLO CHI TRASMETTE PROPRIA CULTURA E/O ESPERIENZE CERTIFICATE, ED EVITARE "SUGGERIMENTI" DI CHI HA SENTITO DIRE O IPOTIZZA.

Occorre ascoltare chi ha studiato il tema o lo ha affrontato concretamente.

IMMAGINATE UN MONDO IN CUI OGNUNO PARLA SOLO DI ESPERIENZE REALMENTE VISSUTE ED AFFRONTATE CON SUCCESSO, consigli di sicuro valore.

Immaginate i governanti che nelle guerre inviano i propri figli in prima linea, quante guerre non sarebbero mai iniziate?

Un mondo senza falsità...una bella utopia.

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Spesso si parla di Sostenibilità come mera strategia di marketing, ponendo un velo colorato di verde per occultare attività ben lontane dalla sostenibilità.
Oggi si parla di GREEWASHING ... Sotto la categoria di Greenwashing rientrano tutti i tentativi di aziende o brand di mostrarsi pubblicamente più attenti, sensibili, attivamente impegnati in questioni ambientali di quanto lo siano effettivamente. Campagne di comunicazione e di green marketing, pubbliche relazioni e spin doctoring o donazioni spesso operano in questo senso.

Il gruppo della McKenna ha dunque promosso un piano di dieci raccomandazioni che l'Onu farà proprie per dare una precisa definizione di greenwashing e combatterlo sul campo. In primo luogo, propone di far sì che i piani climatici a livello aziendale e istituzionale debbano essere riconosciuti proprietà intellettuale dei leader di un'azienda o di un'istituzione e riflettere la loro responsabilità nell'azione.

In secondo luogo, per evitare di cadere nella trappola del greenwashing si propone che un piano climatico a livello aziendale debba essere abbastanza veloce da evitare il rilascio di gas serra in modo da soddisfare i requisiti per limitare il riscaldamento della Terra a 1,5 gradi. Ciò significa molte più ambizioni a breve termine e maggiori focalizzazioni sul primo target Onu, il 2030, rispetto a quello più elusivo del 2050.

In terzo luogo, ogni azienda che vuole dichiararsi sostenibile dovrà ridurre l'acquisto di certificati che "compensano" le emissioni invece di ridurre e, se utilizzati, essi dovranno essere attendibile e emessi da una fonte affidabile e verificabile.

Quarto punto, bisogna far sì che i piani climatici e le relazioni annuali sui progressi compiuti devono avere dettagli sufficienti per essere controllati e verificati da altre parti indipendenti. Questo si lega chiaramente al quinto: qualsiasi azienda o regione che fissi l'obiettivo di zero emissioni nette non può sostenere l'esplorazione di nuove forniture di combustibili fossili.

Qualsiasi attività di lobbying deve essere a favore di un'azione positiva per il clima, non contro l'azione per il clima. La retribuzione dei dirigenti e le spese in conto capitale dovrebbero essere collegate a piani di azzeramento netto. Questo versante di governance rappresenta il "sesto comandamento" contro il greenwashing.

Settimo punto: le aziende e le istituzioni pubbliche che sfruttano più intensivamente il suolo devono garantire entro il 2025 qualsiasi rimozione delle foreste che causano venga fermata.

Tali prescrizioni puntano all'ottava regola: le imprese e le regioni con piani climatici devono riferire sui loro progressi nella riduzione effettiva delle loro emissioni, con sufficiente dettaglio e rigore.

In senso globale, lo zero netto non funzionerà senza un flusso sufficiente di denaro verso i Paesi in via di sviluppo. Ciò dovrebbe riflettersi nei piani dei bilanci pubblici e privati di sostenibilità, e questa è la nona raccomandazione.

A partire dagli emettitori aziendali ad alto impatto, è necessario sviluppare e implementare regolamenti e standard per garantire che le regole di base dell'economia siano progettate per ridurre le emissioni nette a zero: questa decima e ultima prescrizione riassume tutte le altre e segnala perché il modello di riferimento dell'Onu è, in questo caso, l'Europa. L'Ue è stata la prima istituzione, con la tassonomia green, a fornire un modello per decidere cosa è "verde" e cosa no. Inoltre, è l'organizzazione internazionale più attiva contro il greenwashing. Secondo gli Orientamenti per l'attuazione/applicazione della direttiva 2005/29/CE sulle pratiche commerciali sleali, se le “dichiarazioni ambientali" o "dichiarazioni verdi" sono false, allora si può parlare di greenwashing, “ovvero marketing ambientale fuorviante”. Questo avviene quando le aziende nascondono i loro comportamenti anti-ambientali sotto slogan, dichiarazioni e dati di sostenibilità. Una sostenibilità di facciata, che serve solamente a far credere di mantenere un profilo green, portando avanti attività con un impatto ambientale più dannoso. Ciò contro cui anche l'Onu oggi si scaglia. Rendendo "mainstream" le ambiziose prese di posizione dell'Europa. Avanguardia mondiale per transizione energetica e finanza sostenibile.

Le norme presentate all'ONU durante la COP27 sono:
1. Announcing a Net Zero Pledge
2. Setting Net Zero Targets
3. Using Voluntary Credits
4. Creating a Transition Plan
5. Phasing out of Fossil Fuels and Scaling Up Renewable Energy
6. Aligning Lobbying and Advocacy
7. People and Nature in the Just Transition
8. Increasing Transparency and Accountability
9. Investing in Just Transitions
10. Accelerating the Road to Regulation

Questa è la risposta alla questione greenwashing di ChatGPT:

Regole Greenwashing COP27

Michele Piano
10 regole greenwashing cop27

Il greenwashing si riferisce alla pratica di aziende o organizzazioni che cercano di presentarsi come ecologiche e sostenibili, ma che in realtà non fanno abbastanza per ridurre il loro impatto ambientale. Per evitare di cadere in trappola durante la Conferenza delle Nazioni Unite sul Cambiamento Climatico (COP27), ecco 10 regole per identificare e combattere il greenwashing:

  1. Fai ricerche sulle affermazioni dell'azienda: controlla se ci sono prove concrete a sostegno delle loro affermazioni sull'ambiente.

  2. Guarda oltre i messaggi di marketing: fai attenzione alle espressioni come "green", "ecologico" e "sostenibile", che spesso sono solo termini di marketing.

  3. Sii scettico riguardo a prodotti unici: spesso le aziende che affermano di avere prodotti unici e "rivoluzionari" potrebbero usare il greenwashing per mascherare la loro mancanza di impegno reale.

  4. Controlla le certificazioni: cerca certificazioni e marchi ambientali riconosciuti, come Energy Star e USDA Organic, che indicano che i prodotti sono stati sottoposti a test rigorosi per la sostenibilità.

  5. Esamina il ciclo di vita del prodotto: considera l'impatto ambientale del prodotto durante tutte le fasi del suo ciclo di vita, dallo sviluppo all'utilizzo e alla fine della vita.

  6. Chiedi informazioni dettagliate: richiedi informazioni specifiche sui materiali utilizzati, sulla provenienza dei prodotti e sulle pratiche di produzione dell'azienda.

  7. Fai attenzione alle esagerazioni: diffida dalle affermazioni che sembrano troppo buone per essere vere, come la promessa di un'azienda di eliminare completamente le emissioni di carbonio.

  8. Guarda oltre le donazioni e le campagne pubblicitarie: le donazioni a organizzazioni ambientali e le campagne pubblicitarie sulla sostenibilità non sono un indicatore affidabile dell'impegno dell'azienda per l'ambiente.

  9. Sii cauto riguardo alle etichette "verdi": le etichette "verdi" potrebbero essere utilizzate per indicare che un prodotto è sostenibile, ma in realtà potrebbero essere poco significative o persino ingannevoli.

  10. Cerca alternative più sostenibili: se sei preoccupato per l'impatto ambientale di un'azienda o di un prodotto, cerca alternative più sostenibili e con un vero impegno per l'ambiente.


Era anche il titolo di un notiziario dell'importante Archivio Osvaldo Piacentini:
Articolo Completo



Da questa ispirazione è nato il presente Capitolo che ha l'obbiettivo di svolgere e collazionare attività di "Giornalismo Investigativo". Articoli e comunicazioni che esaltano l'aspetto sostenibile di società che ......
Un capitolo in cui sarò lieto di integrare pezzi prodotti dai lettori, supportati da idonea documentazione.
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Temi oggetto di un Convegno con i partner dei progetti SAIRC (https://laboratoriosairc.blogspot.com/ ) il giorno 5 Novembre alle ore 15, in SUPSI ed on-line. E saranno presentati i progetti di ricerca ed applicativi.



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Il progetto sarà presentato alle Imprese, Associazioni di Categoria ed agli Innovation Manager il giorno 5 novembre 2024 presso il Campus SUPSI-USI. (iscrizione gratuita inviando una mail a segreteria@laboratoriosostenibilita.ch )

TAVOLO EDILIZIA e AMBIENTE – Dalla Gestione agli aspetti legali e del GREENWASHING per le aziende impegnate in operazioni sostenibili

Gestione del Patrimonio Immobiliare ed Ambientale, del Costruito. Le norme, gli impatti ambientali ed il GREENWASHING. AIP per il supporto decisionale dei Manager, Business Analyst e FACILITY MANAGER con il know how di esperti e legali

In attesa della riprogettazione del corso per Facility Manager, che integrerà le tecniche di Business Analysis e di Project Magement al "Costruito " per la gestione immobiliare (edifici, condomini, smart cities e smart land), vi riporto la presentazione del CAS Supsi SUSTAINABLE REAL ESTATE.




Temi al tavolo del convegno che conterrà anche specifici contenuti ambientali della Piattaforma AIP (Agile Innovatio Process - https://agileinnovationprocess.blogspot.com/2024/04/progetto-aip.html ), dal punto di vista legale, per assistere le aziende nel GREENWASHING.

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TURISMO PUGLIESE ... Cosa non avviene se

Tra il Dire ed il Fare .... certamente quando i fondi pubblici sono spesi per iniziative ispirate da progetti socialmente utili e divengono fonti per BAGGIANATE INUTILI, o meglio utili per qualcuno, nascono le abissali differenze tra il Dire ed il Fare.

Questo è quanto avvenuto con il progetto TURISMO PUGLIESE.

(Approfondimenti al link https://webooksmartinnovation.blogspot.com/2003/02/turismo-pugliese.html ).

Cosa sarebbe avvenuto se, oltre lo spreco degli oltre 15 miliardi, superflui in considerazione dell'eccellente funzionamento del sistema già realizzato con Siemens, si fosse realizzato il progetto ISPIRATORE con il 10% della spesa.

Il Turismo Pugliese avrebbe avuto un'accelerazione ed anticipato di oltre 20 anni la nascita di un settore trainante per l'intera Regione.

Quanti miliardi di PIL e quanti nuovi imprenditori locali .... ovviamente i posti di lavoro sarebbero incalcolabili.

MENO PER POLITICI E POCHI, TANTO PER MOLTI E PER LA SOCIETA'.....UTOPIA

Cosa faceva chi sapeva? Cosa facevano gli operatori consapevoli? E le Associazioni di categoria?

Tutti sapevano ma ...........

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SORGENIA, società finanziata da MPS e facente capo alla famiglia De Benedettistoria e....   ALTRO,  che controlla anche  


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ALERION CLEAN POWER
Società impegnata nello sviluppo delle fonti rinnovabili o mera speculazioni, a discapito dei territori in cui investe. Una società che fa capo alla famiglia GAROFANO, tra i protagonisti della, purtroppo famosa, tangente Enimont
Una delle BAD PRACTICES che è costata agli italiani alcune centinaia di milioni di euro e l'opportunità di sviluppare stabilmente un territorio attraverso un progetto realmente sostenibile.

BIOMASSA O .......


TRA LE FAUCI delle COMPAGNIE TELEFONICHE

L'esempio SUNRISE in Svizzera, è meritevole di un post TRA-IL-DIRE-ED-IL-FARE.

Parole che sono lontanissime dai fatti:

  • Gentilezza e cordialità per catturare nuovi clienti

  • Freddezza e brutalità nella gestione

  • Disservizi in ogni ambito, sempre giustificati

  • Call center irraggiungibili ed inefficienti

ma sono tutte così?

In alcuni casi si raggiungono estremizzazioni che rasentano, o cadono, nell'illegalità QUESTO È IL CASO DELLA SUNRISE IN SVIZZERA

SUNRISE .... trasferiti con FORZA da UPC

Non una scelta ma un coercitivo obbligo



Vero che anche con UPC erano frequenti i problemi tecnici, ma essere costretti ad un passaggio ad un gestore che MALTRATTA i clienti acquisiti e trasforma i contratti imponendo, ARBITRARIAMENTE, nuove regole e penali.

Un gestore, come un qualsiasi fornitore, ACCOGLIE i nuovi clienti e non cerca solo utili, NUOVE MUCCHE DA SPREMERE FINO AL POSSIBILE.

Non pensate di valutare alternative, le penali che applica Sunrise vi triplicheranno i costi, per periodi che arbitrariamente hanno prolungato.



Ho raccolto esperienze, negative come la mia, ma, per correttezza, PARLO ESCLUSIVAMENTE DELLA MIA:

  • Dopo innumerevoli disagi nell'utilizzo della connessione di casa, da cui lavoro, ho proceduto all'attivazione di un contratto con Salt;

  • Un contratto che risolveva anche un problema di chiamate verso l'Italia alla mia anziana madre, incapace di utilizzare piattaforme digitali dopo la morte di mio padre;

  • Pertanto, su indicazione della Salt ho provveduto a chiamare Sunrise;

  • Nella telefonata del giorno 7/2/25, l'operatore, con gentilezza sottolineava l'inefficienza degli altri concorrenti e configurava tentativi di raggiro in quanto sosteneva che alcune spese relative alla fibra ottica avrebbero generato costi, contrariamente a quanto dichiarato dalla Salt. Oggi puntualmente smentito e meritevoli di segnalazione alle autorità competenti ed alla stessa Salt, per DIFFAMAZIONE e CONCORRENZA SLEALE (telefonata puntualmente registrata). INOLTRE, SEGNALAVA L'INUTILITA' DELLA FIBRA (Incompetenza tecnica o direttive aziendali?????);

  • Il passaggio a Sunrise, coercitivamente dalla UPC, ha comportato l'eliminazione degli sconti, senza preavviso;

  • Il passaggio ha incrementato i tempi di disdetta a 3 mesi;

  • Tre mesi in cui vengono più che raddoppiati i prezzi, una forma di "VENDETTA";

  • Ogni tentativo di contattare il servizio clienti di Sunrise, rasenta la BEFFA. Numerose chiamate, con richieste di richiamata non hanno avuto seguito;

  • Una completa improvvisazione in tutto, come evidente dal loro portale contenente errori e l'impossibilità di individuare una mail a cui scrivere;



    (in italiano cosa significa SEGNMALARE????)

  • Ulteriore chicca di eleganza, se si prova a contestare vi applicano nuove PENALI ed interruzione dei servizi, confermando la richiesta di canoni ESORBITANTI



SUBAPPENNINO DAUNO, Un grande valore per l'intero territorio Pugliese

Ben 25 MILIARDI che potevano generare un volano di sviluppo. Un finanziamento pervenuto alle due Comunità Montane del Subappennino Dauno, e gestito da società presiedute da Lello Di Gioia, difficilmente configurabile come Dottore in relazione alla laurea "ottenuta" (probabilmente simile a quella di altri suoi collaboratori).

La popolazione lo ha premiato, facendolo divenire "Senatore Lello di Gioia". Rivestiva il ruolo di Sindaco di uno dei comuni, presidente di una delle due Comunità Montane, Presidente di Daunia Sviluppo e numerosissime ulteriori presidenze.

Un completo stravolgimento del progetto in attività che non hanno portato alcun beneficio al territorio, nonostante il finanziamento del progetto sviluppato da me ed alcuni colleghi che prevedeva attività visibili e di sicuro valore per la crescita del territorio.

ULTERIORI 25 MILIARDI SPERPERATI CON BENEFICI PER POCHI ED INDEBITAMENTO PER TUTTI.

Un Politico che, nonostante i DANNI arrecati al territorio ed all'intera società locale, non avrebbe potuto fare quel che ha fatto senza la collaborazione, direi complicità, di altri soggetti, è stato premiato dalla popolazione. 

Complicità che non avrebbe potuto essere NEGATIVAMENTE SVILUPPATA senza di tutti coloro che lo hanno supportato, e parlo dei cittadini che lo hanno, ho li hanno, votato/i CONSAPEVOLI o FINGENDO DI NON VEDERE (vedasi la parabola del buon Sammaritano, Gesù li ritiene altrettanto colpevoli).

Uno splendido progetto di Sviluppo che avrebbe generato un volano di sviluppo per l'intero territorio.

Oggi l'area ha continuato a vedere la fuga di cittadini, ed in particolare di giovani.

Assistiamo anche alle lamentele di nuove generazioni di sani imprenditori, che richiedono supporto, forse inconsapevoli di quanto è stato sprecato e quali iniziative potevano già essere attive nell'area, forse parte del supporto che chiedono.



Un volano di sviluppo, ma nel convegno svolto in quella splendide area qualche sindacalista in platea chiedeva "OCCORRONO INDUSTRIE CHIMICHE CHE CREINO POSTI DI LAVORO", IL POSTO FISSO, modello ILVA o Modello ENI di Manfredonia (per fortuna smantellato).

Un lavoro che ha coinvolto per oltre sei mesi tutte le amministrazioni comunali dell'area per la creazione di un progetto condiviso che avrebbe creato un imponente volano di sviluppo. Un progetto che mi ha visto escluso nella fase esecutiva, ovviamente, a causa del suo stravolgimento. Ma cosa facevano le amministrazioni comunali quando lo staff del "PRESIDENTISSIMO" depredava il territorio da una concreta opportunità per l'interesse di pochi???

Cosa sarebbe il Subappennino Dauno se.... anche considerando altri progetti non realizzati nell'area di cui potete approfondire a questo link https://webooksmartinnovation.blogspot.com/2003/02/italia.html

LASCIO A VOI COMMENTARE COSA POTEVA DIVENIRE IL SUBAPPENINO CON LA CORRETTA ESECUZIONE DEL PROGETTO CHE POTETE INTEGRALMENTE LEGGERE AL LINK: https://webooksmartinnovation.blogspot.com/2003/02/leader-ii-sviluppo-sostenibile-del.html

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TRA il DIRE ed il FARE .... DA CHI NON TE LO ASPETTI

Le Suore Protagoniste, e non solo.

Dal CUORE di un gruppo Bresciano, ed una Madre Superiore che ama il suo prossimo, il VETO da una MADRE GENERALE romana, in TOTALE ANTITESI con la Parabola del Buon Sammaritano e le Encicliche di Papa Francesco.

Ma anche una gestione "leggera" di un gruppo che privilegia i rapporti politici agli interessi sociali, dei suoi utenti e dell'intero territorio, dopo il rilevamento delle strutture da SUORE agli ARRESTI DOMICILIARI (tra gli indagati anche il Senatore collegato alle BAD PRACTICES del Subappennino).

Purtroppo, non solo le suore, ma privati che, sicuramente con la collusione di funzionari pubblici, impediscono iniziative socialmente utili, il caso di SERRACAPRIOLA, splendido comune in cui ha studiato SAN PIO.

In comune:

  • finanziamenti disponibili

  • assenza di trasparenza (occultare i Bilanci)

  • egoismo e disinteresse del valore umano e sociale (maltrattamento utenti, disinteresse nel supporto alla propria area, disinteresse verso il proprio staff)

SORELLE DI SAN CAMILLO

Oggi gli anziani della struttura, inclusa la stessa struttura, è soggetta a chiusure ed allontanamenti, per un INGIUSTIFICATO VETO della MADRE GENERALE....cosa fare????

DON UNA e GRUPPO TELESFORO


Disinteresse totale che ha prodotto una gestione LEGGERA e disinteressata, con maltrattamenti e.... POTEVA ESSERE un VOLANO per una PROVINCIA (FOGGIA) che necessita di aiuti, ma chi si lamenta dove GUARDA?????

SERRACAPRIOLA

Nonostante la buona volontà di una piccola e sana amministrazione, il gestore della RSA (moroso verso il Comune), ha impedito un progetto per gli anziani e per il territorio. In questo caso il Comune, con i tempi della magistratura, sta correndo ai ripari.

(in fondo è visibile il Seminario dove ha studiato SAN PIO, cosa direbbe???)

Nino Spagnuolo e Medtrading, gestori della RSA di Serracapriola, cosa "DICONO" sul loro sito (https://www.medtraining.it/about-us/ ), ma bloccano il progetto di Serracapriola e dell'RSA attraverso un contenzioso con il Comune proprietario ed affidatario.

Dettagli ed approfondimenti sul link BORGHI 5.0: https://borghi50.blogspot.com/2022/06/borghi-50.html

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AMBIENTE e SVILUPPO, UNO STRANO CONNUBIO tra EOLICO e DISCARICHE ABUSIVE

Ancora DAUNIA, ma con i MILANESI, con SOCI IMPORTANTI, che DISTRUGGONO L'AMBIENTE CON IL CAPPELLO DELLA SOSTENIBILITA' ENERGETICA.

Fonte: https://it.wikipedia.org/wiki/Processo_Enimont 



COLLUSIONE TRA CONDANNATI DEL SUD CON AMMINISTRAZIONI MIOPI, o PEGGIO, E COLLETTI BIANCHI DEL NORD (condannati).

Scavando un pizzico, si può facilmente rilevare che i soggetti sono correlati, come anche le iniziative NEGATIVE.


Discariche non monitorate, che hanno condotto agli arresti chi le gestiva, ed hanno permesso agli stessi soggetti di realizzare speculazioni eoliche in danno dei cittadini, per mero arricchimento personale. Fregiandosi della tutela dell'ambiente, GREEWASHING.


E i CITTADINI dove GUARDANO?

E' il caso del Comune di BICCARI.

Il secondo progetto in Graduatoria, maggiormente gradito dal nuovo Sindaco e dai Milanesi di Alerion (anch'essa facente capo ad un altro CONDANNATO Giuseppe Garofano che tutti conoscerete per la tangente ENIMONT fonte: https://it.wikipedia.org/wiki/Processo_Enimont, ci trovate tanti altri loro amici) per i minori impegni verso la Comunità, che l'amministrazione comunale supporta. Un progetto che fa capo ad un soggetto già CONDANNATO per la PIU' GRANDE DISCARICA ABUSIVA D'EUROPA, a cui numerose amministrazioni locali hanno concesso parchi e "NON HANNO VISTO LE DISCARICHE".

Un progetto, che fu approvato da una Giunta presieduta da un Sindaco che aveva a cuore il suo territorio, Picaro, che prevedeva insediamenti industriali su temi dell'efficienza e della sostenibilità, l'occupazione di personale locale, la formazione qualificata in collaborazione con l'Università di Urbino (TUTTO VISIONABILE AL LINK, contenente Progetti, ed Accordi con la pubblica Amministrazione ed Università, https://webooksmartinnovation.blogspot.com/2003/02/fonti-rinnovabili-grande-eolico.html. Per chi vuole il capitolo contiene altri progetti: https://webooksmartinnovation.blogspot.com/2002/01/premessa.html ).



DISCARICHE che hanno prodotto ingenti risorse economiche per corrompere e sfruttare il territorio. La Provincia non ritenne utile monitorare le discariche, rifiutando di fruire di fondi disponibili per un progetto proposto dalla mia Startup, che aveva referenze come il Credito Italiano per la Gestione del Credito Agrario, con partner Università e Siemens, con cui si gestiva l'intero Turismo Pugliese, ed il coinvolgimento dell'Aeroclub di Foggia che frequentavo personalmente (progetto visionabile al link: https://webooksmartinnovation.blogspot.com/2003/02/life-monitoraggio-discariche.html).

MEGLIO NON VEDERE E NON TRACCIARE??????

CHIEDO ALL'INTERA POPOLAZIONE, dopo la lettura del progetto, COSA SAREBBE LA VOSTRA TERRA ED IL FUTURO DEI VOSTRI FIGLI se si fosse realizzato?

(dedicato ad una persona che è stato un mentore: Avv. Annibale Nicastro)

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SAN LEO...ENERGIA STORIA e MOBILITA', ma anche sviluppo ed Occupazione



Da antica Capitale, dal 950 al 961, ad ambizioso ed INTEGRATO Modello di Sostenibilità che avrebbe portato sviluppo valorizzando le risorse naturali del territorio.

https://it.wikipedia.org/wiki/Berengario_II_d%27Ivrea

https://www.treccani.it/magazine/atlante/cultura/A_San_Leo_nella_piccola_ex_capitale_d_Italia.html

San Leo, come diceva il Sindaco, tra i Comuni più premiati d'Europa a cui necessitavano pareti per affiggere i Premi, meritava il ruolo di ESEMPIO di SVILUPPO SOSTENIBILE nei Borghi Italiani.

Il progetto (2010), interrotto dalla carenza di letame scaturita da imponenti nevicate, per il Comune di San Leo, coinvolgeva Università, Partner bioenergetici ed il Grande Ing. Forghieri, che lo definì "proprio un progetto di merda", per la mobilità elettrica. (SMART MOBILITY https://webooksmartinnovation.blogspot.com/2007/05/smart-mobility.html )


(in foto l'ing. Mauro Forghieri)

Un progetto in cui veniva coniugata la progettazione di mezzi e mobilità sostenibile, la produzione di bioenergia, la creazione di strutture ricettive, attraverso la valorizzazione dell'energia termica.

La tecnologia di Riello per valorizzare il termico prodotto per il riscaldamento della Fortezza, che il lungimirante Sindaco (Geologo Mauro Guerra) avrebbe affidato ad una cooperativa sociale, generando un volano economico.

Un progetto che allo sviluppo tecnologico coniugava lo sviluppo sostenibile del territorio, anche con la creazione di nuova occupazione green, valorizzando il territorio e la sua cultura.

Questa volta è stata un'anomala ed abbondante nevicata a trasformare una sicura BEST PRACTICE in una BAD PRACTICE, ma confluita nei progetti del Circolo Movimento Laudato Sì (Borghi5.0, link: https://borghi50.blogspot.com/2022/06/borghi-50.html ) ed al Tavolo della Mobilità Sostenibile (link: https://agileinnovationprocess.blogspot.com/2024/12/tavolo-mobilita.html ), che non dovrebbero fermarsi alle sole parole.

Dal 2010, purtroppo, risorse simili sono state finalizzate esclusivamente ad egoistiche speculazioni, perchè non si sono e non si sviluppano progetti simili??

link ai progetti delle Amministrazioni Pubbliche https://webooksmartinnovation.blogspot.com/2010/09/opere-pubbliche.html 

link ai Convegni https://webooksmartinnovation.blogspot.com/2020/02/convegni-conferenze-eventi.html

Modelli studiati nella mia Università di Urbino ed Oggetto di numerosi eventi divulgativi, che interessi egoistici non hanno generati BUONI SAMMARITANI ma .....

Gradirei conoscere il vostro pensiero in merito.

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LIFE GARGANO

TRA il DIRE ed il FARE: LIFE GARGANO (quando la politica sa coerentemente con quanto comunica e si impegna per il bene del territorio e delle comunità)

LIFE GARGANO 2013. Un progetto che, nonostante la valenza per il territorio, per il suo sviluppo e per una sostenibile gestione, non venne gradito dalla giunta Regionale governata da Vendola.

Probabilmente non ritenuto importante il GARGANO che, come molti sanno, è soggetto frequentemente a incendi devastanti dovuto alla scarsa manutenzione dei boschi.

Per chi non conosce la Misura LIFE dell'UE, questa finanzia BEST PRACTICES" replicabili di sviluppo sostenibile e tutela del patrimonio ambientale e culturale.

Per chi non conosca il Gargano, ci riferiamo al "tallone" d'Italia, che si immerge nell'Adriatico per circa 100km, con una geologia unica (al centro una foresta alpina), la Dolina più grande al mondo (favorendo la vita), una storia infinita dalle miniere di Selce ai Templari e, da ultimo per cronologia, il luogo dve a professato San Pio. Il Gargano è anche uno dei parchi più importanti d'Europa.

Il progetto, frutto di oltre 3 anni studio con il Consorzio di Bonifica del Gargano, aveva queste finalità:

  • La pianificazione e l’organizzazione di un sistema di manutenzione delle aree boschive;

  • La realizzazione di una rete telematica per la connessione di sensori ambientali, con la priorità nel monitoraggio antincendio;

  • La produzione di biocarburanti, attraverso tecnologie che assicurino l’assenza di impatti sull’ambiente;

  • L’implementazione di sistemi di efficientamento energetico per le strutture pubbliche;

  • La produzione di energia elettrica e termica per le pubbliche amministrazioni coinvolte;

  • L’avvio di una filiera che valorizzi i residui e le potenzialità del territorio.

PARTNER DEL PROGETTO

Università del Piemonte Orientale, svolgerà le attività di coordinamento tecnico/amministrativo

Consorzio di Bonifica del Gargano, ente di gestione di un’area di 150.000 ha di bosco “Parco Nazionale del Gargano”, ed i 13 comuni dell'area, le attività condotte dall’ente saranno:

  • Analisi del territorio

  • Coordinamento delle risorse naturali

  • Definizione e coordinamento di interventi sul territorio

  • Avvio di attività formative e riqualificazioni di siti destinati a tali attività

  • Monitoraggio dell’area

Innovatec, Gruppo Riello Elettronica, sviluppo di modelli e prototipi di unità bioenergetiche

Greengrid, industria nelle tecnologie per la filiera del legno, le sue attività verteranno nella:

  • messa a punto di un prototipo d’impianto di pellettizzazione in Piemonte

  • analisi e progettazione di un impianto di pellettizzazione in Puglia

Città del Bio, le attività dell’organizzazione costituita da amministrazioni pubbliche verterà su:

  • Analisi e coordinamento di interventi per l’avvio di progetti di bioagricoltura nei territori italiani e romeni

  • Analisi e valutazione della replicabilità degli interventi nei 300 comuni suoi soci

Università di Agraria di Foggia, collaborerà con il Consorzio di Bonifica e le università/Centri ricerca, coinvolti nel progetto, per la definizione di soluzioni sostenibili per la gestione dei boschi e delle aree

Il progetto che si intendeva presentare sul bando UE Life+ 2013 si pone la finalità di:

  • Analizzare le aree pubbliche e rilevare risorse ed esigenze
  • Definire modelli, procedure, certificazioni per le aree
  • Sviluppare programmi operativi finalizzati all’avvio di iniziative sostenibili sui territori coinvolti
  • Esaminare le opportunità di costruzione - ricostruzione della "filiera del legno", verificando come questa può collegarsi con attività agricole, insistenti sulle medesime superfici, integrative e complementari;
  • Esaminare come queste attività possono collegarsi con proposte di attività turistiche, favorendo la collaborazione, e la nascita di percorsi di turismo slow (cammini, percorsi di trekking anche con l'utilizzo di animali, ecc.). Ciò vale soprattutto in zone dove si stanno riattivando 'antiche vie' di cammini religiosi (vie francigene, ecc.)
  • Raccogliere informazioni sulle buone pratiche in atto nell'UE, con particolare riferimento a quanto avviene nell'ambito della rete delle Cittá del Bio;
  • Definire alcuni modelli che rispettino i criteri dell'agro - ecologia e dell'agricoltura biologica e che possano opportunamente diventare riferimento per soddisfare le necessità di territori tra loro diversi;
  • Definire modelli, procedure, certificazioni per le aree in questione;
  • Sviluppare programmi operativi finalizzati all’avvio di iniziative sostenibili sui territori coinvolti, in particolare sulle aree di proprietà comunale e/o pubblica;

DALLE PRIORITA’ NAZIONALI, DI SEGUITO RIPORTATE, POSSIAMO RIPRENDERE I TEMI ATTINENTI I PUNTI RIPORTATI PRECEDENTEMENTE

1. Priorità strutturali

Incentivare la gestione attiva e le utilizzazioni forestali, attraverso una adeguata pianificazione con forme sostenibili che mirino al mantenimento e al miglioramento del valore economico, ecologico, culturale e sociale delle risorse forestali, bilanciando l’utilizzazione col tasso di incremento e preferendo tecniche che minimizzino i temporanei impatti negativi diretti e indiretti alle risorse naturali (forestali, idriche, suolo, flora e fauna), col fine di:

migliorare quantitativamente e qualitativamente le risorse esistenti nel medio e nel lungo periodo;

garantire le funzioni protettive delle foreste per i centri abitati, le infrastrutture e nell’assetto idrogeologico, incentivando anche i tagli non economicamente convenienti;

mantenere e ad esaltare l’efficacia dei sistemi forestali sulla regimazione, protezione e depurazione delle risorse idriche;

tutelare e incrementare la diversità biologica (a livello di ecosistema, di specie, di varietà e, dove appropriato, a livello di paesaggio);

contribuire efficacemente all’azione di mitigazione e adattamento ai cambiamenti climatici a livello globale;

contrastare i fenomeni di degrado e i processi di erosione del suolo che influenzano anche i processi di desertificazione;

migliorare la difesa e prevenzione dagli incendi boschivi;

Incentivare la pianificazione forestale aziendale, sovraziendale e territoriale al fine di:

avere un adeguato quadro conoscitivo del territorio, con idonei studi e cartografie completi delle necessarie informazioni tematiche e gestionali a supporto di ogni proposta di intervento operativo;

mantenere e accrescere le funzioni produttiva e protettive della foresta e la stabilità degli ecosistemi;

valorizzare i prodotti legnosi nazionali che costituiscono la base di tutta la complessa filiera forestalegno;

valorizzare la multifunzionalità delle risorse forestali promuovendo e facilitando l’azione delle imprese locali;

contrastare i processi di erosione e di desertificazione in atto;

Prevedere e valutare forme incentivanti per lo sviluppo competitivo dell’economia forestale, con nuovi strumenti di politica fiscale come ad esempio: revisione dei regimi IVA, specifiche detrazioni fiscali, revisione delle aliquote e sgravi fiscali;

Incentivare la creazione e il consolidamento di nuovi modelli organizzativi idonei a garantire una gestione attiva e costante della proprietà forestale pubblica e privata (modelli associati e partecipati), favorendo l’introduzione di forme innovative ed efficaci al recupero delle attività tradizionali nei pascoli e nelle aree forestali, permettendo un aumento nella convenienza economica delle utilizzazioni e la conseguente tutela del territorio, attivando anche azioni legislative in grado di riportare le comunità locali alla gestione attiva e valorizzare e potenziare le esperienze di gestione delle proprietà collettive;

Tutelare le imprese forestali e gli operatori forestali riconoscendo i servigi di pubblica utilità svolti, attraverso la:

definizione giuridica dell'impresa forestale singola e associata nella sua specificità;

riconoscendo lo stato di lavoro usurante agli operatori forestali;

prevedere forme incentivanti per l’evasione del lavoro sommerso;

Valorizzare, sia sotto il profilo quantitativo che qualitativo l’efficienza della manodopera forestale attraverso un costante processo di formazione tecnica e presidio operativo del territorio, nonché di miglioramento delle condizioni di lavoro degli operatori forestali;

Favorire e valorizzare il settore delle utilizzazioni, della trasformazione e commercializzazione della materia prima legno, realizzando o rafforzando economie di scala ridotta (filiere corte) attraverso l’introduzione di strumenti e metodologie operative in grado di coordinare e concentrare sia territorialmente che per obiettivi specifici i processi produttivi (approccio integrato e di filiera) e i diversi soggetti che operano nel settore forestale (attori della filiera, dalla proprietà alla pubblica amministrazione, all’imprenditoria ecc);

Promuovere la certificazione forestale e la rintracciabilità del legno, quali strumenti di garanzia per adeguare la gestione ai criteri di buona pratica forestale internazionalmente riconosciuti e per diffondere legname locale certificato.

Adeguare le infrastrutture (strade, piste di esbosco, segnaletica ecc) alla multifunzionalità forestale minimizzando gli impatti negativi sull’ambiente;

Incentivare la formazione sia tecnico specialistica, gestionale e di sicurezza sul lavoro per addetti, operatori, proprietari e imprese che ambientale, ecologica e sulle interazioni tra gestione forestale, risorse idriche, salvaguardia della biodiversità, assetto idrogeologico e sicurezza delle popolazioni;


2. Priorità di tutela e conservazione

Potenziare la tutela della biodiverisità ecologica negli ecosistemi forestali attraverso forme di gestione adeguate e coerenti agli strumenti di pianificazione vigenti, agli impegni internazionali sottoscritti dall’Italia, e riconoscendo l’importanza delle tradizioni locali ecologiche ante litteram;

Promuovere la gestione integrata bosco-fauna, nella consapevolezza che la fauna selvatica è componente degli ecosistemi forestali, e sostenere forme razionali di pascolamento per garantire l’armonia tra processi ecologici e socioeconomici interagenti ai fini della salvaguardia dei boschi;

Valorizzare la realizzazione di opere di imboschimento, rimboschimento (utilizzando specie autoctone e di provenienza certificata e locale, adatte alla stazione fitoclimatica e comunque non invasive), il recupero di boschi fuori areale e la ricostituzione di areali frammentati, con particolare riferimento anche agli impegni assunti dall’Italia nell’ambito del Protocollo di Kyoto;

Valorizzare al meglio le iniziative strategiche volte alla salvaguardia in situ ed ex situ del patrimonio genetico forestale;

Incentivare il mercato dei prodotti e delle attività ad “emissione zero”, promuovendo la cultura dell'uso del legno anche in funzione della diffusione delle pratiche del Green Public Procurement;

Superare l’approccio emergenziale e definire strategie di lungo termine per la tutela del patrimonio forestale dai rischi e fenomeni di degrado degli ecosistemi forestali, promuovere azioni di prevenzione e lotta agli incendi boschivi, (anche attraverso l’incremento delle operazioni selvicolturali di pulizia del sottobosco e cure colturali del soprassuolo - potature, sfolli, diradamenti - negli ambiti più opportuni), valorizzare il monitoraggio e controllo della salute e vitalità delle foreste, soprattutto in relazione a fattori di perturbazione biotici (insetti e patogeni), e abiotici (incendi e fenomeni climatici estremi);


3. Priorità di presidio del territorio

Favorire la permanenza delle comunità nei luoghi di montagna e di collina, incentivando il presidio del territorio attraverso la creazione e/o valorizzazione dei servizi necessari all’instaurarsi di processi imprenditoriali locali legati alle risorse forestali,

Riconoscere agli imprenditori e proprietari forestali quei benefici diffusi e servizi di pubblico interesse, che una corretta gestione del bosco produce a favore dell’intera collettività;

Promuovere, prioritariamente nei contesti rurali e nelle aree montane, lo sviluppo e la creazione di filiere collegate all’utilizzo energetico delle biomasse forestali, definendo chiaramente il potenziale disponibile sulla base delle reali necessità energetiche territoriali e delle possibilità di sviluppo della filiera energetica corta.


4. Priorità di coordinamento

Promuovere l’armonizzazione e la semplificazione normativa in ambito forestale, favorendo la condivisione di intenti e il coordinamento fra le istituzioni competenti in materia forestale (a livello nazionale e regionale), al fine di alleggerire gli operatori dagli oneri burocratici eccessivi che risultano controproducenti alla tutela del bene da conservare, incentivando l’uniformità delle tecniche e dei sistemi di pianificazione forestale anche al fine di permettere l’utilizzo comparabile dei dati in essa contenuti (provvigione, accrescimenti, ecc) a livello nazionale;

Promuovere il coordinamento ai diversi livelli istituzionali, in osservanza della normativa vigente attraverso il coordinamento tra amministrazioni competenti, nell’interesse generale di un sviluppo condiviso del settore foreste;

Creare una struttura permanente di coordinamento nel rispetto delle competenze istituzionali in materia forestale, che rappresenti il punto di riferimento interistituzionale sia per l’attuazione delle politiche forestali sul territorio nazionale che per tutto il settore, le cui mansioni possono essere identificate in supporto e assistenza tecnica, analisi, promozione e informazione, e in particolare nell’individuazione delle sinergie e integrazioni possibili per il settore, al fine di convogliare e coordinare al meglio le risorse istituzionali e finanziarie esistenti. In questo contesto assumono particolare importanza i seguenti punti:

Prevedere, nel quadro complesso ed articolato della normativa e degli strumenti di programmazione esistenti a livello nazionale e regionale, l’attivazione di un processo continuo di coordinamento tra i soggetti Istituzionali competenti e i soggetti pubblici e privati attivi nel settore forestale, per definire e distinguere, nel rispetto delle relative competenze, i settori e gli argomenti di competenza nazionale e regionale, individuando inoltre eventuali situazioni di carenza nella programmazione e legislazione nazionale e regionale.

Promuovere una maggiore qualificazione e pubblicizzazione degli uffici e delle relative competenze in materia forestale, migliorando l’organizzazione e promuovendo scambi informativi e di reciproca collaborazione attraverso appositi e sistematici momenti partecipativi;

Analizzare le politiche implementate per il settore forestale a livello nazionale e regionale, valutandone:

la coerenza con la normativa e gli impegni a livello internazionale,

il raggiungimento degli obiettivi imposti dai diversi impegni internazionali (ad esempio protocollo di Kyoto),

la coerenza con gli indirizzi nazionali in materia forestale, di protezione dell’ambiente, di tutela del paesaggio

Individuare e sostenere una posizione unitaria italiana a livello comunitario nella negoziazione delle misure forestali nell’ambito dello sviluppo rurale e portare le informazioni e conoscenze acquisite puntualmente sul territorio.

Definire una base legale per la condizionalità nel settore forestale (definizione di “baseline” nazionali), a partire dalla legislazione esistente, tenendo in debita considerazione le esigenze evidenziate nella programmazione di sviluppo rurale. Tali norme dovrebbero rappresentare una base comune sulla quale poi le Regioni sviluppino norme adatte al contesto regionale, secondo uno schema simile a quanto fatto per la condizionalità nel settore agricolo. Questa attività consentirebbe di risolvere almeno in parte i problemi incontrati dalle Regioni nella negoziazione delle misure silvo-ambientali proposte nell’ambito dello sviluppo rurale 2007-2013, in molti casi stralciate a causa della assenza di un quadro normativo sufficientemente definito.

Promuovere il coordinamento e l’armonizzare delle informazioni statistiche nazionali in ambito forestale, individuando eventuali carenze, sinergie tra le diverse fonti, possibili integrazioni e margini di miglioramento delle informazioni esistenti. In particolare per quanto riguarda le informazioni socioeconomiche promuovere l’implementazione di idonei strumenti di raccolta delle informazioni anche attraverso la creazione ed il coordinamento di una Rete di informazione economica nel settore forestale da attivarsi su scala regionale (e/o sub regionale) consultato il CISIS come sede ideale di tali attività;

Valorizzare gli strumenti, i metodi e i processi di programmazione e gestione lungimiranti, sostenibili, condivisi e partecipati;

Promuovere la partecipazione e sensibilizzazione della società pubblica sul ruolo delle attività in foresta come strumento di conservazione e tutela, valorizzando e promuovendo l’impiego delle esperienze di eccellenza e delle tradizioni e conoscenze forestali locali.

Prevedere forme di coordinamento e semplificazione degli strumenti di pianificazione territoriale: definendo e condividendo accordi, intese e programmi su dimensioni territoriali sovramministrative;

alleggerendo l’eccessiva e diversificata pianificazione territoriale che grava sui territori montani (piani di bacino, piani paesistici, piani attività estrattive, piani idraulici, piani socio-economici delle Comunità Montane, ecc);

mantenendo e accrescendo le funzioni produttiva e protettive della foreste pubbliche e private e la stabilità degli ecosistemi;

dando priorità al ripristino di foreste degradate, in particolare nelle pianure alluvionali e negli spartiacque per il beneficio degli ambienti acquatici, la riduzione di alluvione e la conservazione della biodiversità;

valorizzando i prodotti legnosi nazionali che costituiscono la base di tutta la complessa filiera forestalegno;

valorizzando la multifunzionalità delle risorse forestali promuovendo e facilitando l’azione delle imprese locali;

Favorire la creazione e il coordinamento degli albi delle imprese qualificate che operano in campo forestale e dei patentini per gli operatori professionali, armonizzando le varie normative Regionali prevedendo controlli specifici sull'idoneità tecnica dell'impresa esecutrice;

Promuovere la concertazione sulla ricerca forestale in ambito nazionale e internazionale, coinvolgendo tutte le principali istituzioni scientifiche operanti nel settore al fine di coordinare i programmi di ricerca e le attività di settore, nonché di creare sinergie tra le linee di politica forestale nazionali e regionali e le attività di ricerca indirizzando e orientando la ricerca (applicata) al servizio dei bisogni reali degli Enti pubblici (ai vari livelli territoriali) delle aziende e dei privati;

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UN MONDO DI FALSITA': I SOCIAL

AMICIZIE SUI SOCIAL, ACCETTARLE: UN DOVERE SOCIALE

EVITANDO I MOSTRI (anche quelli travestiti)

Le falsità sono di casa. Gli screen shot sono alcuni simpatici esempi.

Scontato dire di evitare amicizie sui social che non siano verificate, ma sarebbero inutili li stessi social. In alcuni casi possono essere amici di amici, o persone realmente interessate a conoscervi o entrare in contatto per mera amicizia o perchè sono interessati agli argomenti che postate.

Purtroppo, nella maggioranza dei casi è tutt'altro. L'allarme deve sorgere quando il profilo è FANTASMA, in cui sono assenti informazioni sulla persona che vi contatta, o la sola presenza di città, vere????

I soggetti più onesti, sono coloro che vendono prestazioni sessuali, ovviamente nei paesi in cui la legge lo permette. Ma anche tra queste vi troviamo situazioni reali, che forniscono luoghi e costi, nonchè un dettagliato LISTINO PREZZI, e persone che chiedono pagamenti per futuri incontri FANTASMA.

Ovviamente proliferano persone che voglio incontrarvi e progressivamente chiederanno contributi economici per raggiungervi da luoghi in cui non sono.

Innumerevoli sono le proposte di prestiti, ma anche interessanti e commoventi donazioni.

Tra questi vi sono anche interessanti piattaforme AI, che automaticamente vi conducono al loro obiettivo (denaro, dati, ecc.).

E' UN DOVERE ACCETTARE QUESTI INVITI, per coloro che razionalmente sanno che nulla di ciò che proporranno è reale. UN DOVERE per impegnare persone, o piattaforme AI, riducendone il potenziale per coloro che potrebbero essere coinvolti.

NON SOLO UN DOVERE MA ANCHE UN DIVERTIMENTO. Per rilassarsi può essere più simpatico, ed economico, di qualsiasi game, OVVIAMENTE SE NON SI CREDE.

Provate a chiedere info sui luoghi in cui vivono, con dettagli e foto. Non ne sanno nulla e le foto sono distinte, le loro e quelle dei luoghi.

Provate a rispondere alle domande con domande. Continueranno a ripetere le stesse domande. E voi continuate con le stesse vostre, ovviamente copiandole dal messaggio precedente per non perder tempo.

Provate, se lo conoscete, ad usare i dialetti del posto in cui dicono di vivere. Qui diviene divertente, in quanto i traduttori vanno in tilt.

Provate a chiedere di luoghi precisi o di piatti tipici di quei luoghi.

SE AVETE DEL TEMPO LIBERO, DIVERTITEVI ED IMPEGNAMO QUESTI TRUFFATORI.




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