PREMESSA


Occorre ricordare che il Pianeta Terra non è altro che un minuscolo granello di polvere nell'immenso universo, in cui viaggia. Un pianeta che potremmo paragonare ad un'astronave, ma ancora più semplicemente ad una nave, da cui non abbiamo ancora la possibilità di allontanarci. Una nave suddivisa in piani e con alloggi diversamente rifiniti. Piani con servizi differenziati. Ma resta sempre un solo scafo ed un solo motore. Se esauriamo il carburante o i viveri, forse, egoisticamente, lasceremmo morire di fame prima i passeggeri dei piani bassi, ma nel tempo, esaurendo il carburante e senza viveri non sopravviverà nessuno. Certo, fintando che c'è carburante e ci sono i viveri, potremmo persino ignorare cosa ci aspetta e semmai creare un bellissimo solarium con l'acciaio dello scafo, ovviamente asportandolo dai piani bassi, nella zona dei passeggeri di "minor valore". Oops …. entra l'acqua nei piani bassi!!!! Non pensavamo che sarebbe naufragata l'intera nave!!!


Occorrono azioni concrete che devono vedere l'impegno di tutti, come quanto avviato con:




Sostenibilità ambientale vuol dire prestare la massima attenzione alla capacità di carico della Terra. Maggiore sarà tale consapevolezza, strettamente correlata ad una conoscenza chiara e distinta dei singoli sistemi ecologici, maggiori saranno le possibilità di successo di ogni iniziativa economica, a cominciare già da oggi. Pertanto, i progetti che mettiamo a punto devono da subito perseguire l’obiettivo di non alterare gli equilibri ecologici, che si sono rivelati molto più delicati di quanto fino a poco tempo fa si pensava, e l’atteggiamento prometeico, orgogliosamente aggressivo nei confronti della natura, che ha contraddistinto la civiltà industriale per almeno due secoli, deve essere abbandonato con decisione. In definitiva, dobbiamo cambiare radicalmente la nostra abituale concezione della natura: essa non è la divinità matrigna e cattiva che ci nasconde l’arte del fuoco; essa non ci toglie nulla, ma ci dona ciò di cui abbiamo bisogno e che noi non siamo in grado di costruirci da noi stessi: acqua, aria, terra, fuoco, in altri termini energia. In sostanza, la natura, in particolare la nostra Terra, non è semplicemente un conglomerato di cose inanimate e animate, ma produzione continua di vita ad opera di piante e animali. Ne deriva che chiunque impedisca o anche solamente disturbi tale produzione mette in grave pericolo la possibilità stessa della vita sul nostro pianeta, l’unico peraltro che la ospita in tutto il sistema solare e dintorni.


L’ambiente che si modifica, modifica l’uomo e il suo comportamento, il quale percepisce di conseguenza in modo nuovo le cose, le persone, l’ambiente che lo circonda. E’ noto che la società della iper-comunicazione crea nuove e continue sensibilità . Tuttavia le resistenze al cambiamento agiscono a seconda dei contesti sociali, della cultura, dell’età e della propria sensibilità individuale. Oggi nonostante queste nuove sensibilità, l’energia così come l’aria sono ancora in genere sentiti astrattamente nonostante che siano elementi tanto necessari alla vita dell’uomo, quanto acquisiti e scontati, e solo se per pochi minuti venissero a mancare, ci si accorgerebbe della loro assoluta indispensabilità alla vita. L’aria e l’energia non sono solo legate per la loro indispensabilità alla vita dell’uomo, ma interagiscono fra di loro. Come? Più energia da fonti inquinanti, meno aria pulita. Più energia rinnovabile, più aria pulita. Se l’energia rinnovabile e la domotica con i suoi sistemi tecnologici reali visivi, riusciranno a modificare la percezione dell’ambiente come un organismo vivo, e se una nuova idea più realistica, più concreta, meno astratta dell’energia, come una cosa da custodire e da usare con cura, come le risorse alimentari, questa energia mentale che considererà con una sensibilità ecologica nuova ,energia e aria, sarà per il nostro futuro fondamentale e farà fare all’uomo il gioco giusto.

Il costo dell’energia sarà sempre più rilevante. Spesso, o sempre, nessuno include quelli indiretti, relativi ai danni ambientali e per il ripristino.
Negli ultimi anni si parla, finalmente, delle emissioni di CO2 ed i suoi riflessi sull’ambiente ma si trascurano i costi per contenere disastri causati dalla produzione di energia. esempio di costi da attribuire alla produzione di energia, da fonti fossili, è il disastro causato dalla piattaforma petrolifera nel Golfo del Messico…… . i cui costi per il contenimento sono ingenti ma nulla a confronto con quelli generati dai danni ambientali nei prossimi cinquant’anni, qual è l’incidenza per barile? e cosa succederebbe con l’energia nucleare??

Spesso si valutano solo alcuni aspetti. Egoisticamente gli Stati ed ogni singolo cittadino guardano esclusivamente il costo d’approvvigionamento dell’energia.


Il disastro in cui è incorsa la piattaforma estrattiva localizzata nel Golfo del Messico può essere lo spunto per alcune riflessioni:
  • l’estrazione di petrolio in off shore (attraverso piattaforme marittime) ha un costo di ben 8 volte superiore all’estrazione da pozzi su terra ferma;
  • oggi l’estrazione in off shore è pari a pochi punti percentuali sul totale estratto;
  • nei prossimi anni l’estrazione in off shore giungerà all’80% a causa della riduzione delle capacità dei pozzi su terra ferma.
Allora riflettiamo:
  • quali costi avrà il petrolio e l’energia da essa prodotta?
  • Se le aziende estrattrici, per la sicurezza ambientale, incrementeranno i loro costi, quali saranno i prezzi?
  • Se il giusto addebito dei costi ambientali sulle aziende estrattrici verrà ribaltato sui consumatori, quale prezzo avrà il petrolio e le energie da essa prodotte?
  • Se, come ritengo giusto, le popolazioni limiteranno l’estrazione in off shore e la produzione di energia che possa arrecare rischi per l’ambiente, la scarsità a quali prezzi porterà il valore del petrolio e dell’energia?
Questi i temi condividi anche durante Quale modello di sviluppo per il mondo post Covid-19? di mercoledì 17 giugno 2020 (Politecnico di Milano School of Management)
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Quindi il costo delle tecnologie per autoprodurre il proprio fabbisogno, privato o di un intero Stato, è ancora tale o è la soluzione, anche economica, per Stati, Comuni e singole unità immobiliari?
Occorre che tutti si impegnino per la produzione di energie da fonti rinnovabili e ci si liberi dai vincoli verso i fornitori di energie rischiose per l’ambiente, sempre più costose.
"Considerate le nostre esigenze energetiche - ha dichiarato Barack Obama parlando, con a fianco il segretario agli Interni Ken Salazar, alla base dell'Air Force di Andrews - per aumentare la crescita economica, creare posti di lavoro e mantenerci competitivi, dobbiamo sfruttare le fonti tradizionali, mentre facciamo aumentare la produzione di energie rinnovabili. Una strategia più ampia - ha detto - che ci farà spostare da un'economia basata sui carburanti fossili e sul petrolio straniero ad una che si fonda maggiormente sui carburanti prodotti internamente e sull'"ENERGIA PULITA"


Occorre che si avvii un processo evolutivo per mantenere l’attuale “qualità della vita”.
L'evoluzione dell'umanità è stata costruita grazie alla curiosità ed alle visioni, concrete e futuristiche, di alcuni grandi innovatori, spesso definiti utopistici sognatori.
Anche il nostro futuro, che mi auguro considererà con maggiore attenzione la SOSTENIBILITA', sarà costruito su vision innovative e fuori dagli schemi.

Saranno le aziende che investiranno nell'innovazione, nell'acquisizione di aziende innovative, che riorganizzeranno le proprie strutture valorizzando pluralità di localizzazioni in relazione alle risorse (umane, materie prime, centri ricerca, finanziamenti nella ricerca, finanziamenti strutturali, ecc.), gli attori del prossimo futuro.

Visione innovativa, analisi approfondita, razionale pianificazione, sono le capacità indispensabili per competere ed emergere. Capacità non sempre disponibili e che, internamente e/o con supporto esterno, devono essere portate in ogni azienda. Crisi equivale ad opportunità e trasformazione digitale e globalizzazione ne sono un acceleratore, costrette a misurarsi in mercati sempre più competitivi e mutevoli. Attori fondamentali sono i Commercialisti che, assieme ad i Manager, necessitano di concreti strumenti che permettano loro di affrontare il percorso con semplicità, ma senza trascurare alcun elemento d'analisi, che comporterebbe rischi imprevisti. Il libro, grazie alla trentennale esperienza degli autori, ed il coinvolgimento di esperti, si pone l'obbiettivo di assistere il conduttore del percorso (commercialista, CEO, Manager, Project Manager, ecc.) nel delicato percorso di definizione del Business Model, con strumenti concreti e brevi riferimenti teorici, anche attraverso alcuni modelli.

Un mondo in continua evoluzione, che genera sempre nuove necessità e costringe le aziende ad una continua innovazione. Un'innovazione che non può essere condotta, in un sistema sempre più interconnesso, dalla sola tecnologia, ma essere costruita dalla convergenza di soluzioni derivante da tavoli competenti, in grado di generare soluzione dalle sinergiche innovazioni di aree diverse. Un modello di nuova „Architettura Aziendale“, che condivida:
  • l'architettura del ciclo produttivo, cogliendo le opportunità offerte dalle nuove tecnologie, la ricerca e le opportunità finanziarie;
  • l'architettura delle strategie di marketing, intendendo la stessa non solo nell'approccio a nuovi mercati, ma nuovi prodotti sempre più interconnessi e trasformando gli stessi in servizi che li contengano, approcciando nuovi utenti: il Facility Manager;
  • l'architettura delle risorse umane, che necessariamente dovranno innovarsi in relazione ai processi generali d'innovazione;
  • l'architettura della logistica e della supply chain, valorizzando figure come il Facility Manager e l'interconnessione con l'interezza degli stakeholder, ma anche del contesto sociale in cui insisteranno le strutture.

L'Innovazione può essere prodotta solo da visioni futuristiche, concretamente sviluppate da staff competenti, anzi direi eccellenti.

Per una Mondializzazione più umana. Klaus Schwab, fondatore del World Economic Forum, ha sottolineato la necessità di avviare un dibattito a favore di una «globalizzazione 4.0»... «più incentrata sulla persona umana, più inclusiva e più sostenibile».

Parlare di Smart (Energia, Tecnologia, Edilizia, Mobilità, Organizzazione degli spazi, Servizi sociali, Capitale Umano, Ambiente, ecc.) implica il discorso sull’Innovazione e la Sostenibilità nella consapevolezza che Innovarsi è non solo un'opportunità, ma anche un dovere.

La Sostenibilità eco-sociale necessita di un forte impegno tecnico-scientifico perché i suoi obiettivi possano generare ricadute importanti per l’ambiente, la società civile, le pubbliche amministrazioni, i centri di ricerca e le università, e ovviamente per le aziende.
L'evoluzione dell'umanità è avvenuta grazie alla curiosità ed alle visioni, concrete e futuristiche, di alcuni grandi innovatori. Visione innovativa, analisi approfondita, razionale pianificazione, sono le capacità indispensabili per competere ed emergere in un mondo in continua trasformazione e con sempre nuove necessità. Le aziende sono spinte ad una continua innovazione, sono entrate nell’era di un’innovazione permanente che per non risultare fine a se stessa deve dotarsi di un orizzonte, di un’idea regolativa, potremmo dire con Kant, che oggi non puo’ che essere il benessere generale dell'umanità, attuale e futura, da perseguire nel pieno rispetto della compatibilità ambientale e della sostenibilità sociale.
Questa prospettiva comincia giustamente ad essere definita come quella della @Quarta Rivoluzione Industriale@, ed e’ su di essa che dobbiamo concentrare le nostre attenzioni e attivare le nostre energie.
In questa vision 4.0, innovare l'azienda, deve porsi come principale obbiettivo la digitalizzazione e integrazione di tutte le informazioni reperibili da tutti gli stakeholder, rendendole disponibili a coloro che devono:
  • Creare ed Innovare i processi produttivi ed i prodotti, TECNOLOGIA della SOSTENIBILITA' (SMART ICT e IoT);
  • Riorganizzare e Formare il capitale umano, HUMAN RESOURCE;
  • Gestire negli anni le infrastrutture e la logistica di supporto, FACILITY MANAGER;
  • Condurre l'organizzazione attraverso i processi d'innovazione, BUSINESS ANALYST e Project Manager.
La mancata attenzione alle dinamiche evolutive, connessa ai tentativi, sempre vani, di difesa con chiusure e dazi, produce inesorabilmente il tramonto per coloro che frenano l'innovazione, sia per la singola azienda che per intere società.
Potremmo tranquillamente dire che il mondo intero ha seguito un modello, Kaizen, purtroppo non uniformemente per tutte le aree del pianeta, generando sconvolgimenti geopolitici, ancora in corso, in una ciclicità che dal passato ha visto il crollo degli imperi degli Assiri, e dei Babilonesi, ha prodotto la nascita dell'impero Egizio, di quello Romano ed il loro tracollo, oggi, il fallimento di colossi come Blockbuster e la crescita esponenziale di Amazon, per enunciare solo alcuni esempi.

La maggiore ostatività è sicuramente legata alla paura del nuovo, e molto spesso dalla paura di dover aver fiducia nei partner e componenti dello staff.
L'inventore della ruota ha sviluppato autonomamente la propria vision, con pochi attrezzi. Ma oggi l'innovazione delle stesse necessita di esperti specializzati in una pluralità di materie (chimica, aerodinamica, meccanica, ecc.). Sarebbe inimmaginabile che, nel progettare una nuova ruota, con materiali innovativi, il chimico attendesse di laurearsi in meccanica, aerodinamica, ma anche in economia, in quanto dovrà valutarne la fattibilità e gestire i processi. Anche immaginando questa assurdità, la genialità del chimico sarebbe livellata in basso dalla mediocre cultura nelle altre materie.
Criticità simili possono essere rilevate in ogni ambito.
Uno staff che innova deve condividere la vision generale e demandare, valorizzando le eccellenze, ai membri. Membri di uno staff che non temano di confrontarsi e che concentrino la loro attenzione sul miglioramento delle proprie specifiche competenze, senza puntare ad una egocentrica tuttologia.
Questo individualismo, basato sulla limitata fiducia, è il principale limite allo sviluppo, in organizzazioni piccole e medie, particolarmente evidente nei paesi di cultura latina e rurale.
Chiudersi nell'individualismo, e decidere di perdere competitività, è solo una scelta, rendendo ingiustificata ogni lamentela legata ad astratte giustificazioni ma riconducibile esclusivamente alla mancanza di VOLONTA'.
 
La Consapevolezza è un elemento fondamentale per la propria sopravvivenza, e quella della propria azienda. Consapevolezza in ciò che si è ed in ciò che si fa. Ognuno dovrebbe riflettere ed essere consapevole di ciò che si vuole, per pianificare i propri obbiettivi, dei propri limiti, per costruire le necessarie alleanze, delle competenze, per un assessment mirato. Ignorare la CONSAPEVOLEZZA può condurre su percorsi pericolosi, semmai supportati dalla presunzione di “Sapere”. Ma consapevolezza è anche capacità di visione generale e complessa, come spesso uso ad esempio:”La Carbonara”, quindi pensare al suo miglioramento ed all’eccellenza, procedendo alla scomposizione nei suoi elementi, fin all’estremo dettaglio. Occorre essere consapevole della complessità di ognuno degli elementi che la compongono e quindi che l’eccellenza è il risultato della somma di eccellenze per ottenere la migliore carbonara, il miglior progetto complessivo. Consapevolezza della necessità di integrare attori per far eccellere i singoli elementi e ed i singoli processi, riflettendo che anche il mangime dei polli e la sua produzione sono elementi che influenzano l’eccellenza. Consapevolezza nella necessità di sinergie nella ricerca di elementi comuni alle produzioni dei singoli, per massimizzarne i benefici (trattamento dei terreni per le coltivazioni dei mangimi dei polli, di quelli per i maiali e del grano…). Quindi, consapevolezza è anche scomporre il processo e fiducia nei singoli attori. Questa la soft skill alla base di una eccellente Business Analysis. nello sviluppo di un corretto Business Model con l'ausilio del modello svizzero di Business Model Canvas.

Occorre abbattere l'individualismo e creare le giuste sinergie per affrontare correttamente la continua evoluzione.

In una situazione dove gli attori non cooperano, anzi sono in competizione tra di loro e non possono fidarsi l’uno dell’altro o accordarsi (nel caso specifico seguendo alla lettera il motto “tutto è lecito in amore e in guerra”), la mossa vincente, per tutti e per ciascuno, è arrivare a un equilibrio, PER CAMBIARE OCCORRE AGIRE INSIEME “John Nash”.



MODELLO PER UNA SOLIDA RELAZIONE
Un'iniziativa di Merging&Aquisition può prevedere la presenza di un soggetto dominante e di uno soccombente, ma sia in tal caso che in operazioni più delicate di merging, tra soggetti di pari valori, finalizzati all'avvio di sinergie, sono assimilabili all'avvio di una relazione sentimentale.

Ognuno di noi, ed ogni azienda, ha interessi ed obiettivi a cui non deve assolutamente rinunciare, in quanto la rinuncia comporterebbe l'annullamento della propria vita e quella della propria azienda, privando entrambi di significato.
I nostri personalissimi interessi ed obbiettivi hanno priorità e pesi diversi, alcuni possono essere adeguati per raggiungere obiettivi più importanti.
Per incrementare le probabilità di integrazione, e mantenimento nel tempo, occorre che almeno la maggioranza degli interessi/obiettivi ineludibili, ponderati per il loro peso, siano condivisibili.

Per una corretta valutazione del partner finanziario/industriale, nonchè per la singola persona, con cui condividere il proprio futuro, occorre seguire i seguenti step;
  • utilizzando un foglio bianco, tracciare 4 colonne.
  • stilare, riflettendo almeno 5 giorni, l'elenco degli interessi/obiettivi ineludibili.
  • ordinarli per la priorità che attribuiamo.
  • attribuire un peso ad ogni voce (ad esempio una donna con cultura rurale, potrebbe avere pochi interessi e tra questi i figli pesano per il 90%, al contrario una manager con una forte vita sociale potrebbe avere molti interessi che pesano tanto da escludere la presenza di un partner, oppure, una persona che attribuisce un elevato peso al miglioramento del proprio status sociale potrebbe agevolmente rinunciare ad altri interessi/obiettivi). L'esempio, riferito alla costituzione di una coppia, può essere applicato anche all'avvio di sinergie tra aziende, o M&A, ove rinunciare a parte dei propri obiettivi/interessi può essere agevolmente compensato economicamente.
  • di fianco ad ogni attività/interesse, senza riflettere molto, riportare il nome della prima persona che contatteremmo per eseguirla.
  • Se il Partner individuato, uomo/donna per i rapporti personali, risulterà almeno in una delle righe, e solo in tal caso, occorrerà approfondire la verifica sulla possibile condivisione degli altri interessi/obiettivi.
  • A seguito della precedente verifica, occorrerà rettificare l'ultima colonna rispondendo alla domanda "per fare X (ogni singola voce della vostra lista) chi chiamo? Ma certo lui/lei/loro".
  • se la somma dei valori ponderati (seconda colonna), che vedranno il nome di lui/lei/loro nell'ultima colonna, saranno almeno pari al 51% del totale, siete fortunati, avete individuato il Partner con cui volete affrontare le sfide del futuro e rinunciare ai vostri interessi/obiettivi marginali, quindi non sopravvivere ma vivere, far vivere la vostra azienda e non rinunciare ai vostri sogni.

Ovviamente, anche voi dovrete rispondere alla stessa analisi per il vostro Partner.
L'analisi può risultare utile anche per comprendere se entrambi sono allineati sul "TRA " o "CON ". In presenza di una limitata condivisione di interessi, la condivisione, sottolineo CONDIVISIONE, di un rapporto, da innescare tra la pluralità d'interessi, può risultare idonea (tipicamente configurabile in una sana amicizia). Risulta frequente l'unilateralità di chi offre il TRA, cioè riservarsi una pluralità di impegni che escludono il partner, pretendendo, spesso anche dagli amici, il CON, che intende "CON CUI" devono essere svolte molte attività. L'assenza di attività CON, condivise, è la principale causa di incrinazioni del rapporto, la cui visione unilaterale ne attribuisce la colpa al partner. 
Un'analisi che può generare una consapevolezza sgradita, in particolare a chi, ponendo i propri obiettivi innanzi al rispetto altrui, conta di adattare il proprio partner. Una mancanza di rispetto che viene spesso sottovalutata, ritenendo che i propri obbiettivi (stabilità economica, crescita sociale, benessere quotidiano, .... ecc.) siano ampiamente compensati da quanto viene offerto. Una frenetica ricerca che spesso è espressione di possessività correlata alla necessità di controllo generata da insicurezze e dalla paura/necessità di non essere soli, esclusivamente per riempire alcuni spazi (finanze, servizi domestici, camera da letto, figli, ecc.), conservando i propri interessi di cui si esclude, anzichè ricercare, la condivisione. Purtroppo ritengo che ogni essere senziente sia assimilabile ad una molla che, in relazione alla tipologia, ha un diverso grado di "TENSIONE", ma mai infinito. Un limite che genera effetti negativi ad entrambi i partner, con crisi o "peggio". 

Da un grande filosofo ed amico: il RISPETTO è alla base di ogni solido rapporto, personale e professionale, l'assenza, da parte di una delle parti, lascerà segni indelebili, anche nel subconscio, da cui scaturiranno futuri “inspiegabili” comportamenti ritorsivi. Definendo semplicemente “RISPETTO”: non chiedere o fare ad altri quello che non vorremmo venisse fatto o detto a noi. Un concetto alla base anche di molte religioni. Quindi, semplice, basta immedesimarsi nell'altro e valutare gli effetti di quello che stiamo facendo o dicendo. Stiamo consigliando o vendendo o prendendo in giro o negoziando o ….????? Riflettiamoci prima ….

Questo lo spirito, per chi crede nella propria azienda, che grazie anche ad un'opportunità offerta dal governo italiano, mi ha spinto ad attivare organismi internazionali (italiani, svizzeri e belgi) per supportare concretamente l'innovazione e la competitività delle aziende, consulenti ed associazioni italiane.


Occorre recuperare, per l'intera umanità, il gap generato da oltre quattro secoli di mancata innovazione, a cui non è corrisposto un fermo demografico e di sfruttamento dell'ambiente.
Occorre andare “OLTRE l'AGILE”, distruggere per costruire e costruire dalla distruzione, non certamente l'ambiente ma i modelli. Avere il coraggio di adattarsi al modello con cui il nostro universo è nato e si evolve, dal Big Bang, e di cui sappiamo ancora poco. Modelli in continua evoluzione, difficilmente regolamentabili a priori, che necessitano di sperimentazione e rapidi adattamenti, che sovrappongono a regole standardizzate prodotte dalle Università a Cultura della sperimentazione ed Innovazione, che si rigenerano parallelamente all'evoluzione e rigenerazione dell'ambiente che ci circonda, altrimenti corriamo il rischio di finire come i Grandi Dinosauri, che pensavano di dominare l'Universo a loro conosciuto, o, più recentemente, i popoli dell'Isola di Pasqua.

Innovazione che ha necessità di stakeholder/partner che si impegnino, e ne colgano i benefici condivisi nei tavoli
Stakeholder che non vogliono attendere alla finestra che torni qualcuno con il pesce, in quanto fa troppo freddo per andare a pescare e troppo impegnati per farlo, ma ben lieti di nutrirsi del pesce pescato da altri, possibilmente cotto e sfilettato. Ovviamente, soggetti, pronti a lamentarsi per la quantità, per la cottura e per il gusto. O peggio, soggetti che pensino che il pesce, già cotto, sia fornito dalla Provvidenza Divina e quindi il pescatore non sia meritevole neppure di un “GRAZIE”


Per i giapponesi Crisi = Pericolo + OPPORTUNITA'
Dal 2008 i Manager e gli imprenditori si sentono come un'automobilista nella nebbia, il cui primo istinto è quello di rallentare,
 oppure seguire chi ci precede, senza considerare che potrebbero essere pessimi autisti che procedono con estrema lentezza
 o condurci in un burrone.


Cosa fare. Il primo impatto è il rallentamento, la riduzione dei costi, il licenziamento, l'individualismo. L'errore più grave che si possa commettere, ma anche una grande opportunità per chi innova che vedrà ridursi il numero di concorrenti. Il personale non va licenziato ma aggiornato, anzi ben vengano giovani con capacità di innovare. Qualche “LICENZIAMENTO”, occorre farlo: consulenti, commercialisti, associazioni di categoria, terrorizzati dall'innovazione, incompetenti, aggrappati ai proventi derivanti dalla burocrazia o, frequente nelle associazioni di categoria, mossi da interessi per pochi a discapito degli associati, spesso supportati da splendide parole.
Mercato, competenze, risorse finanziarie, come dimostrano le società innovative, sono ampiamente disponibili per chi ha voglia di fare, per gli altri organizzerei un “Oratorio della Lamentela”, ma forse ne esistono con altro nome, con un tal numero di iscritti, da divenire utili come bacino di voti per contrastare chi vuol fare.


La rivoluzione in corso ha ritmi frenetici ed un tasso d'innovazione esponenziale. Le Università, per le attività formative e la ricerca, ed i Manager/Consulenti, per la conduzione delle aziende, hanno l'obbligo di essere al passo dei tempi, attraverso un continuo aggiornamento, attingendo da fonti autorevoli che possano fornire informazioni sugli orientamenti e sulle tecnologie, e modelli, disponibili ed in sviluppo. Limitarsi all'individuale competenza acquisita, semmai esclusivamente da studi precedenti o lettura di libri, risulterebbe dannoso per chi riceve la formazione e per le aziende condotte da chi, miopisticamente, applica modelli obsoleti. Aggiornare il proprio bagaglio culturale, anche in relazione alla trasversalità delle competenze necessarie per condurre i processi d'innovazione, diviene fondamentale.
Purtroppo la fame di cultura è presente esclusivamente nelle persone che hanno reali competenze e sanno riconoscere i propri limiti. La mia saggia nonna mi ripeteva sempre: "chi più sa meno capisce", un tema oggetto di numerosi studi psicologici da cui l'Effetto Dunning-Kruger.

Nel progetto “Lo Scrigno dei Ricordi”, artisticamente, si vuole rappresentare la Complessità Estrema, principale sfida della mente umana. Una complessità composta da più dimensioni, quale quella temporale. Ma cosa possiamo intendere per TEORIA DELLA COMPLESSITA' ESTREMA...il continuo scontro per la conoscenza e per estendere il limite tra conoscenza ed ignoranza. Questo contraddistingue gli esseri umani, o almeno ci illudiamo, dagli altri elementi dell'Universo, o del Creato.

Riutilizzando l'analogia con la Clessidra, ponendo gli esseri umani al centro, la complessità si estende su due fronti:

  • in alto, verso l'immensamente grande, sistema solare, galassia, universo, …..

  • in basso, verso l'infinitamente piccolo, organismi, cellule, atomi, …. bosone di Higgs, ….

la sfera di conoscenza, che continuamente sconvolgerà ogni legge “fisica”, dovrà continuamente ampliarsi.

Una complessità che si riflette anche sugli aspetti temporali, limitando le nostre conoscenze del passato, purtroppo non solo quello remoto ma per molti anche di quello prossimo, riducendo a "da sempre" gli ultimi anni e trascurando il passato, ricommettendo errori. Per il futuro, che ovviamente non può essere conosciuto, evitiamo spesso di riflettere anche sugli effetti delle nostre azioni, a volte per scelta o per egoismo.

La COMPLESSITA' può essere affrontata, e gestita, investendo sulla cultura e la ricerca scientifica, fruendo di modelli e tecniche, tra i quali il Problem Solving. Una complessità gestita correttamente dal miglior Business Analyst, Madre Natura.

Lo Scrigno dei Ricordi ha l'obbiettivo di rigenerare ricordi e sensazioni, viaggiando nella dimensione temporale, e, virtualmente, permettere di viaggiare all'interno della clessidra attraverso ricostruzioni basate sulla scienza, all'interno della circonferenza della conoscenza, ed oltre sulla base delle ipotesi.




Negli USA, le principali società hanno sottoscritto un documento: ”Dichiarazione sullo scopo di una società”
Gli americani meritano un'economia che consenta a ciascuna persona di avere successo attraverso il duro lavoro e la creatività e di condurre una vita di significato e dignità. Riteniamo che il sistema del libero mercato sia il mezzo migliore per generare buoni posti di lavoro, un'economia forte e sostenibile, innovazione, un ambiente sano e opportunità economiche per tutti.
Le imprese svolgono un ruolo vitale nell'economia creando posti di lavoro, promuovendo l'innovazione e fornendo beni e servizi essenziali. Le aziende producono e vendono prodotti di consumo; fabbricazione di attrezzature e veicoli; sostenere la difesa nazionale; crescere e produrre cibo; fornire assistenza sanitaria; generare e fornire energia; e offrire servizi finanziari, di comunicazione e altri servizi alla base della crescita economica.
Mentre ciascuna delle nostre singole società ha il proprio scopo aziendale, condividiamo un impegno fondamentale nei confronti di tutti i nostri stakeholder. Ci impegniamo a:
Offrire valore ai nostri clienti. Promuoveremo la tradizione delle aziende americane all'avanguardia nel soddisfare o superare le aspettative dei clienti.
Investire nei nostri dipendenti. Questo inizia compensandoli equamente e fornendo importanti benefici. Include anche il supporto attraverso la formazione e l'educazione che aiutano a sviluppare nuove competenze per un mondo in rapido cambiamento. Promuoviamo la diversità e l'inclusione, la dignità e il rispetto.
Trattare in modo equo ed etico con i nostri fornitori. Siamo impegnati a servire come buoni partner per le altre società, grandi e piccole, che ci aiutano a soddisfare le nostre missioni.
Supportare le comunità in cui lavoriamo. Rispettiamo le persone nelle nostre comunità e proteggiamo l'ambiente adottando pratiche sostenibili in tutte le nostre attività.
Generare valore a lungo termine per gli azionisti, che forniscono il capitale che consente alle aziende di investire, crescere e innovare. Ci impegniamo per la trasparenza e l'impegno efficace con gli azionisti.
Ciascuno dei nostri stakeholder è essenziale. Ci impegniamo a fornire valore a tutti loro, per il futuro successo delle nostre aziende, delle nostre comunità e del nostro paese.”

La genialità è spesso imbrigliata da problematiche legate alla soluzione di problemi immediati, costringendo l'imprenditore a trascurare il futuro delle propria azienda. La burocrazia e la limitata disponibilità di risorse finanziarie ne divengono il colpo di grazia.

Spesso eccellenti idee, anche sogni utopici, restano chiusi nei cassetti di geniali imprenditori, anche se è questo che ha fatto grande gli italiani e da quei "sogni" sono nate oltre l'80% delle tecnologie che utilizziamo.
Un passato che può riemergere, come dimostrato ampiamente da coloro che innovano e da eccellenti start-up italiane, o anche dai nostri vicini europei.


Costruire una capanna ha bisogno di competenze, voglia di lavorare sporcandosi le mani. Competenze immediatamente spendibili per raggiungere risultati in tempi rapidi. Realizzare un grande resort, necessita di competenze e skills diversi, ma anche di anni, in cui il percorso deve essere condiviso con una squadra. Quindi capacità di Program Management molto complesse, di Business Analyst, quindi inconciliabile con chi ha la necessità di un tetto, cioè per colui che ha la necessità di disporre della mela a pochi passi.
Creare il progetto di un Resort ha un impatto psicologico di forte complessità. Una complessità che deve permettere di guardare all’albero di mele, tralasciando quelle prossime, creando le necessarie sinergie con stakeholder di diversa natura, convergenti nei traguardi da perseguire (l’Albero).
In questo la pubblica amministrazione, può essere sicuramente d'aiuto, attraverso il supporto, in relazione al singolo soggetto, fornendogli le risorse necessarie per lo specifico obbiettivo. Molti paesi supportano, attraverso forme di sostegno all'occupazione, permettendo a chi ha l’obbiettivo dell’albero, di superare le emergenze quotidiane permettendogli di concentrarsi sull’albero, e per gli altri, con supporti finanziari e formativi, di aiutarli a creare velocemente la Capanna. Questi gli obbiettivi di leggi come il “reddito di cittadinanza italiano”, o l’ottimo modello Svizzero che integra le attività dell’ URC (Ufficio Regionale di Collocamento) con quelle di strutture come InnoPark, in cui il disoccupato è supportato nella sua crescita culturale e formativa, ma anche attraverso l’integrazione in progetti. Quindi la corretta coniugazione di supporti finanziari, che assicurano la tranquillità, con percorsi di supporto allo sviluppo di skills, che ne agevolino il collocamento o lo sviluppo di programmi più ampi e complessi, sono gli ingredienti necessari sia per affrontare i problemi occupazionali che per generare vero sviluppo.
Sottolineerei che per la società intera saranno utili sia la Capanna, che occuperà quella persona fornendogli l’urgente “tetto”, e semmai creare un ulteriore opportunità per un collaboratore, ma ancora più utile, per le sue ricadute, supportare la progettazione del Resort, che tempi più lunghi, occuperà molte più persone, creando benefici persistenti all'intera comunità.


L'INNOVAZIONE e la RICERCA necessitano di risorse, ma spesso i risultati restano sepolti in poveri armadietti universitari, o peggio, la genialità non ha le risorse ed in quegli armadietti restano solo appunti ed idee.
I ricercatori italiani tra i migliori al mondo fuggono all’estero in cerca di lavoro. Un danno colossale per l’economia italiana. Quanto riportato su DazebauNews, che aggiunge: L'Italia non è più in grado di offrire ai giovani una minima possibilità di impiego.


Moltiplicando il costo complessivo della formazione di ciascun laureato italiano per il numero dei laureati emigrati all'estero, emerge che la cifra in perdita ammonta a oltre un miliardo di euro all'anno. E da un'analisi elaborata sulla base dei dati forniti dal ministero delle Finanze.
Un miliardo di euro l'anno: questo è l'impatto economico del fenomeno dei "cervelli in fuga", ovvero di quei giovani che, dopo il conseguimento del titolo accademico o del dottorato di ricerca, si trasferiscono all'estero. Più di un miliardo di euro l'anno è il profitto prodotto dai nostri scienziati che lavorano all'estero, il capitale generato dai 243 brevetti che i nostri migliori 50 cervelli depositano all'estero. Un valore che, in una prospettiva ventennale, potrebbe arrivare a toccare quota tre miliardi. Tutto mancato profitto per l'Italia.


L'innovazione necessita di idee, che in Italia fervono, grazie a una formazione di alta qualità, queste spesso non trovano le risorse costringendo i ricercatori alla fuga verso altri stati.
Inoltre, quando le attività di ricerca sono svolte, queste non vedono le applicazioni: il trasferimento a tecnici ed operatori del settore necessita di decenni.
Coniugare e coordinare, armonizzando correttamente questi aspetti porterebbe risorse alla RICERCA ed ai RICERCATORI, accelerando lo sviluppo delle aziende italiane che potrebbero avvalersi delle competenze di tecnici qualificati e ricercatori di alto livello con forti ricadute occupazionali.


Alcuni dati:
  • Un ricercatore qualificato percorre almeno 8 anni di formazione specializzata post laurea. A tutt’oggi circa16.000 ricercatori sono stati espulsi dal sistema della ricerca dalla legge Gelmini, questi ricercatori trasferiscono il loro know how in altri paesi, riducendo la capacità d'innovazione italiana a vantaggio di quella di altri stati. e vanificando gli investimenti per l’alta formazione di queste figure.
  • Secondo i dati diffusi dall'Istat il tasso di disoccupazione, cioè il numero di persone che cercano un impiego sul totale della forza lavoro, è aumentato di due decimi di punto salendo al 10,9%. Il numero dei disoccupati risulta così pari a 2 milioni e 866 mila
  • In Italia le aziende ricercano 35.000 profili, a fronte dei quali non vi sono candidati con i necessari skills.
L'Innovazione nasce dalla cultura, ed è questo il compito delle Università, ma occorre fornire gli strumenti a Commercialisti, Consulenti, Innovation Manager, HR Manager. Questo il ruolo principale delle Università ed il loro apporto attraverso la Formazione Superiore, Master.

Sometimes it is the people no one can imagine anything of who do the things no one can imagine.


A volte è la gente che nessuno può immaginare che fa le cose che nessuno può immaginare.
Alan Mathison Turing

Un Business Model realmente innovativo può sembrare complesso ed incredibile, ma risultare concreto e fattibile.


Innovare equivale a rivoluzionare, per cui gli aspetti culturali e le ostatività psicologiche sono le principali difficoltà da affrontare. Il compito del Business Analyst sarà quello di analizzare la struttura aziendale, individuare e coordinare gli stakeholders, pianificare i processi d'innovazione ed i nuovi business model, da cui tracciare il lavoro per i Project Manager. Una pianificazione che, per la sua complessità, dovrà spesso essere presentata scomponendo le attività nella modalità con cui la natura procede con i suoi elementi, ove, ad esempio, le api hanno chiara visione del loro modello di sopravvivenza, non conoscendo il disegno più vasto, previsto dalla natura, che permette la riproduzione della flora terrestre e la sopravvivenza della vita sulla terra.
Attraverso certificate procedure ed il supporto di template e tool, commercialisti e consulenti aziendali, possono condurre le attività di Business Analysis nelle modalità corrette ed efficaci.


Ogni progetto non può essere frutto di improvvisazione ed affidato alla fortuna. Occorre che dati, informazioni, analisi, siano accuratamente valutati e finalizzati allo sviluppo di un dettagliato Business Model. Questo è il ruolo del Business Analyst, che dovrà supportare l'azienda nella definizione delle strategie idonee e nella valutazione dei rischi. Il risultato del lavoro del Business Analyst deve essere un corretto e condiviso business model, o la determinazione della non fattibilità del progetto. È dal business model che dovranno sorgere il/i processi da affidare alla conduzione del Project Manager, con il quale sarà strutturato il “Disegno tecnico” del singolo processo.
È appunto nel “Disegno” che si distinguono i ruoli del Project Manager dal Business Analyst, se il lavoro del primo, paragonabile ad un disegno tecnico, in cui norme ed informazioni tecniche permettono di regolamentare il processo, per il Business Analyst, le variabili da considerare sono molteplici e mai omogenee. Il Business Analyst deve considerare sia gli aspetti tecnici e normativi, ma anche quelli di marketing, culturali, sociali, relazionali, organizzativi, e molti altri, in relazione al grado d'innovazione del processo o del prodotto. Quindi, il “Disegno” ingegneristico del Project Manager diviene un progetto architettonico, o meglio, un quadro di Raffaello, ove esigenze ed input del committente (azienda) devono essere armonicamente integrate e trasformate in un'opera artistica.
Da questo deriva la complessità del lavoro del Business Analyst che necessita di una pluralità di competenze ed esperienze, amalgamate da particolari attitudini. Una figura estremamente costosa per le PMI, che può generabile attraverso una corretta formazione e l'utilizzo di schemi e tool, opportunamente algoritmizzati per supportare la conduzione delle attività di business analysis da parte di consulenti, manager e commercialisti. Formazione e supporti finalizzati a valorizzare e schematizzare le competenze, nel mettere in riga, evitando di trascurare aspetti rilevanti, l'intero flusso delle attività di costruzione e verifica di un business model.


Quattro le competenze che devono supportare i nuovi percorsi innovativi.


1. Il consulente ICT, o meglio, un consulente dell'innovazione Smart che, attraverso le sue competenze dirette e le relazioni con i centri ricerca e le università, sia in grado di suggerire e valutare le innovazioni di prodotto e di processo che impatteranno l'intera organizzazione aziendale.


2. Il Facility Manager, fondamentale in questa rivoluzione, di cui oggi è prevista una specifica certificazione, che dovrà innovare la propria professione da gestore degli spazi e delle strutture a supporto delle attività core dell'impresa a volano della loro innovazione, considerando le tematiche ambientali e sociali ed interagendo con le Human Resources e gli ICT nei processi organizzativi della risorsa umana, nella nuova logistica e delocalizzazione/remotizzazione di attività; in questo lavoro, la Digital Facility rivestirà un ruolo centrale per siti industriali, edifici del terziario, strutture turistiche, sociali ed anche nell'amministrazione di condomini.


3. Un ruolo essenziale e’ quello rivestito dai responsabili e consulenti in Human Resources che, oltre al compito di innovare la principale risorsa aziendale di questa rivoluzione, il Capitale Umano, ha anche una importante funzione sociale, in particolare nei futuri modelli si Smart Working, in quanto, attraverso le indispensabili relazioni con il mondo della formazione, deve adoperarsi ad aiutare le generazioni attuali e le future nel complesso percorso di adattamento al nuovo che sta emergendo. Un adattamento attivo e non passivo: valorizzare il capitale umano affinchè esso guidi e non subisca i processi.


4. I processi, nella vita socioeconomica attuale sono diventati tutti molto complessi e necessitano di un’accurata pianificazione di tutte le azioni, sia in fase progettuale che in fase esecutiva e gestionale. Gestire la pianificazione e valutazione significa essenzialmente coordinare le aree marketing, i responsabili della produzione, i facility manager, gli ICT manager. Ora, qui emerge la grande importanza della figura del Business Analyst, il quale, con il supporto di tool e template, dovrà analizzare i dati, sviluppare Canvas, analizzare e monitorare la Value Stream e pianificare le piattaforme di conduzione per i Project Manager; in un breve, pianificare la digitalizzazione dell'azienda e dei suoi prodotti.


Il compito del Business Analyst sarà, in definitiva, quello di analizzare la struttura aziendale, individuare e coordinare gli stakeholders, pianificare i processi d'innovazione ed i nuovi modelli di business, da cui tracciare il lavoro per i Project Manager, anche procedendo alle attività di riorganizzazione del Capitale Umano (HR Management).
Un’ultima considerazione per concludere: ogni progetto oggi non può piu’ essere frutto d'improvvisazione ne’ affidato alla fortuna. Occorre che dati, informazioni e analisi siano accuratamente valutati e finalizzati allo sviluppo di un accurato “Business Model”. Questo è il ruolo soprattutto del Business Analyst, che dovrà supportare l'azienda nella definizione delle strategie idonee e nella valutazione dei rischi. Oltre agli aspetti tecnici e normativi, egli deve considerare anche quelli di marketing, culturali, sociali, relazionali, organizzativi e molti altri, in relazione al grado d'innovazione del processo o del prodotto. La sua si configura, allora, una figura assolutamente strategica, con il compito di integrare le attività di ricerca e formative, offerte dalle Università, con le risorse finanziarie messe a disposizione dai Governi, con le capacità imprenditoriali di PMI, e Reti d'Imprese.


Gli Innovation Manager, i Business Analyst e gli Imprenditori devono lavorare nello sviluppo di un progetto, correttamente proporzionato alle reali capacità ed opportunità, in cui l'innovazione deve divenire il mezzo.


Raramente le PMI dispongono al loro interno delle figure necessarie ad affiancare l'imprenditore nella conduzione di processi complessi, come l'Innovazione, che per le aziende strutturate sono visti come semplici opportunità. Un importante ruolo lo possono rivestire i Commercialisti/Fiduciari, i Consulenti ICT, le Associazioni di Categoria, i consulenti di Finanza Agevolata, tutti attori che dovrebbero porsi l'obbiettivo di far crescere il proprio cliente/associato, in quanto fonte di lavoro nel tempo, anche supportati dalle attività formative.

I consulenti, e le società specializzate in finanza agevolata, devono svolgere innanzi tutto il ruolo di Business Analyst, ed aiutare a condurre le aziende verso l'Innovazione, attraverso una corretta Business Analysis e supportare le PMI, con un innovation manager, nella ricerca di progetti ed attività a cui aggregare la PMI.

Un progetto che può essere correttamente rappresentato da una CLESSIDRA,
con gli ATTORI raggruppati per AREA, della ricerca, dell'integrazione industriale, del coordinamento, del supporto locale e di filiera, all'INNOVAZIONE delle PMI e la realizzazione di opere sociali.
Uno schema in cui ogni ATTORE può ritrovare la sua collocazione, in relazione al RUOLO che vuole, e può, rivestire, in relazione alle capacità.

Sinergie per Innovare, che potranno produrre concreto sviluppo ed occupazione.
Sinergie che, come nelle amicizie e nei rapporti sentimentali, devono basarsi su precisi valori: fiducia, rispetto, trasparenza, bilanciamento del dare/avere. L'assenza di uno di essi ne impedirà la nascita ed incrinerà il prosieguo, divenendo l'unico limite allo sviluppo.

Le aziende che innovano hanno l'opportunità, ed il dovere, di portare la propria innovazione ai propri clienti ed alle loro reti distributive.
Ognuno di noi può, anche nel suo piccolo, avviare un processo virtuoso che potrà condurre l'umanità intera verso un modello ambientale e sociale sostenibile.


Molti individui si impegnano in progetti esemplificativi e di ampia portata, cercando di contrastare le correnti speculative, ma vengono fortemente ostacolati da soggetti che mirano esclusivamente ai benefici di pochi individui a discapito dei molti.


Mahatma Gandhi ha colto nel segno, scrivendo di ciò che questi individui affrontano:
Le crisi mondiali, i conflitti, le emergenze sociali, sono scatenate da pochi individui interessati esclusivamente al loro interesse, come:
  • guerre condotte per il controllo delle risorse;
  • dittature finanziate da multinazionali;
  • ricerche occultate per salvaguardare produzioni alimentari e sanitarie, inutili o dannose.
E sono solo alcuni esempi.


Gli effetti negativi ricadono anche su coloro che ritengono di essere al di sopra delle inermi masse (clima, riduzione dei consumi, immigrazioni, ecc.).


Riflettiamoci, impegnamoci individualmente, non ostacoliamo chi conduce queste dure battaglie …. ricordando che l'agire sostenibile produce benefici per tutti, anche per coloro che oggi operano solo con obbiettivi speculativi.


La ricerca di nuovi sistemi tecnologici e nuovi modelli, che possono essere d'aiuto alla salvaguardia dell'ambiente in cui viviamo e vivranno le prossime generazioni, ne saranno il contenuto. Sistemi e modelli che, riprendendo ciò che la natura fa egregiamente e che i nostri antenati ne erano ben consci e ad essa si ispiravano, sono letti come fonte e non come limite.


Sistemi e modelli che possono divenire supporto al miglioramento della qualità della vita e che, se correttamente stimolati dalle amministrazioni pubbliche, persino un grande volano di sviluppo. Best practices e grandi progetti, che potranno essere un utile riferimento per coloro, privati e pubbliche amministrazioni, che vorranno approcciare modelli di sostenibilità.


Il WIOBOOK conterrà progetti di ricerca e di sviluppo territoriali, supportati da innovativi modelli e sistemi tecnologici, ed un capitolo dedicato a temi caldi di commistione tra finanza, politica ed inefficienza amministrativa che ne hanno impedito la realizzazione, causando perdite di change e danni economici per i contribuenti, a solo vantaggio della speculazione (Bad Practices).


La sostenibilità sarà alla base di tutti i temi trattati, collazionando il materiale tratto dai progetti sviluppati, realizzati ed in fase di sviluppo, ma anche quelli interrotti per motivazioni legate spesso alla politica ed agli interessi speculativi. A questi ultimi sarà dedicato un capitolo d'approfondimento “Progettualità ed Opportunità vanificate da una classe politico/amministrativa inefficiente e da Operatori economici con pochi scrupoli”.
Un capitolo, inoltre, sarà dedicato al tema dell'Alimentazione Sostenibile, in cui Tecnologie, Ricerca, Energia, saranno coniugati per una corretta progettualità, cogliendo gli aspetti della sostenibilità. Esperti e Ricercatori, di una pluralità di settori, spesso isolati tra loro, saranno coinvolti nella stesura di questo capitolo generando una sinergia unica con risultati inimmaginabili.
Un capitolo di fondamentale interesse per molti, anzi per tutti, in relazione alle importanti ricadute del tema trattato, individuali (per la salute, la qualità della vita e le aspettative) e collettive, per gli aspetti socioeconomici che impatta, quali la spesa sanitaria (le cui risorse risparmiate potrebbero essere utilizzate per la Ricerca e lo Sviluppo ) e lo sviluppo di aree rurali.
Un tema, quello della salute e della qualità della vita, trasversale a tutti i capitoli, dalle tecnologie applicate agli edifici, ai grandi progetti di ricerca Smart Cities, a modelli e prodotti alimentari, frutto di approfondita ricerca.
In particolare, il tema dell'alimentazione, conterrà alcuni aspetti di un progetto in sviluppo che approfondirà una pluralità di temi, quali:
  • la produzione biologica;
  • bioenergetica ed il loro supporto alla sostenibilità;
  • la sostenibilità alimentare, attraverso l'analisi degli aspetti chimico/nutrizionale;
  • alimentazione e tecnologie per le utenze diversamente abili, anziani e nelle fasi riabilitative;
  • modelli alimentari sostenibili e la divulgazione mondiale in considerazione della centralità dell'evento Expo2015;
  • piattaforme telematiche (CRM), in grado di interconnettere strutture sanitarie, produttori (di tecnologie ed alimenti), centri nutrizionali, centri fisioterapici, centri di ristorazione, con i singoli individui, al fine di fornire servizi di assistenza e di prevenzione.
Un capitolo che conterrà un progetto che vedrà l'individuo al suo centro, permettendogli di interagire con tutti gli operatori, i cui risultati saranno semplicemente inimmaginabili per tutti, con benefici derivanti dalla sola iterazione e non da investimenti e costi.


Questo WIOBOOK vuole trasmettere alcuni concetti, esempi e modelli su, ma anche le esperienze personali che hanno prodotto parti della storia dell'innovazione:
  • INNOVAZIONE E SEMPLICITA’ – UNA GUIDA PER UN CORRETTO APPROCCIO
  • IL KNOW HOW PER UN CORRETTO APPROCCIO ALL'INNOVAZIONE 4.0 ATTRAVERSO UN FLUIDO PERCORSO E MODELLI DI ASSISTENZA ALLA DECISIONE
  • UNA GUIDA CONCRETA, PER MANAGER E CONSULENTI, PER L'INNOVAZIONE
  • TOOL E MODELLI PER CONDURRE L'INNOVAZIONE DELLE PMI, ATTRAVERSO UN FLUSSO SEQUENZIALE E COMPLETO


"Quando parli stai solo ripetendo quello che sai, quando ascolti puoi imparare qualcosa di nuovo"  DALAI LAMA