WIOBOOK5S - visionabile in modalità WEB (Web Interactive Open BOOK 5 Senses). Un LIBRO DINAMICO, reso fruibile a tutti nella versione WEB attraverso la suddivisione in Capitoli e Paragrafi. Un libro in grado di integrare le continue attività di ricerca, di prototipazione e delle best practices, sia direttamente condotte che dai colleghi e partner, che permetterà di viaggiare negli approfondimenti e, vedrà la sperimentazione di letture immersive attraverso i 5 SENSI
INNOVAZIONE: FACILITY MANAGEMENT - GESTIONE del TERRITORIO
Il FACILITY MANAGER è la figura che deve avere la visione d'insieme nella gestione di una infrastruttura e tutto cio che contiene e si correla, in grado, come per il Business Analyst, coordinare tavoli complessi a cui invitare tutti gli stakeholder e competenti necessari. Una figura che, indipendentemente dalle dimensioni della struttura (Condominio, Edificio Industriale, Resort, Residence, Ospedale/RSA, Quartiere, Comune, Regione, Nazione, Continente o Intero Pianeta), dovrà utilizzare le medesime procedure, coinvolgendo al tavolo figure commisurate alla dimensione. Una figura fondamentale per affrontare questa nuova RIVOLUZIONE SOCIOECONOMICA, che disponga della giusta dose di umiltà, per ascoltare i componenti dei tavoli, che apporti le sue competenze in uno degli ambiti (manageriale, architettonica, tecnologica, sanitaria, ecc.), che abbia soft skills per affrontare la necessaria Resilienza, che abbia una visione d'insieme, sistemica e generalistica (come ribadiva Jeremi Rifkin). Skills che erano già stati individuati con l'idea, mai applicata, di integrare nelle amministrazioni pubbliche di un Sociologo (oggi risultanti le figure più pragmatiche da ascoltare nei numerosi talk show) e che in rare Università ha visto la nascita di cattedre in "Sociologia delle Tecnologie". (PROGETTI 5.0.....esempi)
Un Business
Analyst ed un Facility Manager devono rivestire il ruolo di
“Direttori d'Orchestra”, ma come tali devono principalmente
ascoltare ed analizzare, da fonti affidabili e verificate, portando
al tavolo le competenze necessarie. Elicitazione ed Ascolto sono
fondamentali, anche in presenza di parziali competenze sui temi
oggetto del Business Model, evitando assolutamente
l'AUTOREFERENZIALITA', che spesso pone dei filtri insormontabili
all'ascolto ed alla necessità di approfondimenti e cultura,
impedendone la concreta realizzabilità di progetti.
Compito del Facility Manager, coinvolgendo tutti gli Stakeholder (gestore del bene, utente, amministratore condominiale, responsabile dell'ufficio tecnico, ecc.), è quello di coordinare la progettazione e la conduzione del bene e delle sue tecnologie, per gestire l'intero ORGANISMO, dalle infrastrutture edili (eviterei di parlare di mattoni in considerazione della pluralità di sistemi edilizi utilizzabili), alle aree di lavoro, alle mense, alle aree sanitarie, ai parcheggi, alle aree verdi, al CAPITALE UMANO. Complesse tecnologie di controllo degli spazi e degli accessi, che produrranno dati da elaborare in locale, in cloud, sia individualmente che in reti di infrastrutture, in continua iterazione con partner e stakeholder esterni (amministrazioni pubbliche, fornitori di servizi, strutture sanitarie, ecc.).
Quale il valore di un Facility Manager
??
Raramente un architetto
riesce a coniugare la bellezza architettonica, che diverrà un opera
artistica per le future generazioni, con la funzionalità e
l'innovazione tecnologica che la possono rendere viva, integrata
nell'ambiente... sostenibile.
In effetti sono
ruoli distinti che possono, e non devono, convergere nella sola
figura dell'architetto, ma ad un tavolo coordinato da un Facility
Manager, che può essere un architetto.
Possiamo dire che il
Facility Manager rende viva l'opera architettonica, nel quotidiano
utilizzo e nella sua intera vita.
Una delle ultime opere di
Mario Botta, un eccellente esempio di opera architettonica, il
“Fiore” sul Monte Generoso, ne è un esempio. Un Facility
Manager, avrebbe coordinato un tavolo di lavoro composto da numerosi
esperti con l'obiettivo di dare VITA al “Fiore”, rendendo l'opera
un elemento vivo, integrato nell'ambiente...sostenibile, come i
progetti di Antoni Gaudì, esempio opposto di opera architettonica
VIVA, in cui luce, calore, circolazione d'aria sposano le forme e la
rendono funzionalmente viva.
Modello operativo che può,
anzi deve, estendersi dal singolo edificio ad intere aree, in cui
occorrerà analizzare e valorizzare le risorse disponibili, evitando
di sottovalutare aspetti che potrebbero creare criticità nel tempo.
Una superficiale analisi può risultare fatale. Oggi, spesso contiamo morti e danni, ma la colpa è di tutti noi che riteniamo di poter dominare la natura, dimenticando la millenaria esperienza dei nostri antenati. Spesso, in ogni ambito, si sente dire...DA SEMPRE, intendendo negli ultimi decenni....meno di un secondo della vita dell'universo e del nostro pianeta. Nelle Marche, un banale esempio è dato da questo piccolo comune
Petriano, piccolo comune delle Marche, risalente ai primi anni dello scorso millennio (1069), fu costruito dai nostri antenati ad oltre 300 mt slm, oggi si rileva lo sviluppo nella frazione di Gallo di Petriano nella valle, letto di un antico torrente. Un esempio di limitata valutazione dei rischi o....arroganza di ritenerci i "signori" del territorio. Inoltre, infrastrutture di dubbio valore, che, spesso per l'assenza di cultura dell'innovazione, vengono realizzate con estrema "semplicità" (evitando altri termini), risultano assolutamente inidonee, come dimostrato dai ponti, che hanno causato numerose vittime.
Particolarmente interessante risulta il confronto dei due ponti di Cantiano (Marche), attigui. Il video presenta il "MODERNO" ponte, completamente distrutto, al contrario, l'ANTICO ponte romano, nella foto successiva, ha resistito con alcuni danni.
In assoluto, potremmo definire il più grande Facility Manager "Madre Natura" e, anch'esso definibile un grandissimo Facility Manager, Leonardo da Vinci, nella sua evoluzione verso le attività architettoniche, quali la "Città Ideale" (LEONARDO URBANISTA: IL PROGETTO DELLA CITTA’ IDEALE)e le infrastrutture urbane, poneva alla base l'osservazione di quanto fatto da Madre Natura e la sua efficiente fruibilità complessiva.
Se la figura del Facility Manager nasce da pochi anni (in USA denominato Super User), il suo ruolo, spesso banalmente associato al gestore di servizi non core per le strutture (dalle pulizie al materiale di consumo, dalla manutenzione degli arredi a quella degli impianti elettrici, dai parcheggi alle mense), è presente dalla creazione delle prime infrastrutture, anche attribuendo il ruolo a soggetti diversi (Amministratore Condominiale, Direttore Generale, Architetto, Responsabile Ufficio Tecnico/Urbanistico, ecc.). La nuova RIVOLUZIONE 5.0 in corso ha accelerato la necessità di queste competenze che dovrà comportare nuovi modelli. Modelli che erano già oggetto di studi e ricerca, anche condotti direttamente, da decenni, rientranti nei progetti avviati nel 2016 con numerose Università con il nome SMART WORKING che, per la sua difficile comprensione, fu variato in SMART INNOVATION ed ulteriormente semplificato in PROTOTIPI E BEST PRACTICES PER LO SVILUPPO SOSTENIBILE.
La gestione, e
riprogettazione, degli Edifici Industriali, e Logistici, è tra gli
aspetti che impegnano i Facility Manager, con sempre maggiori
complessità per far fronte alle esigenze che emergono da questa
Rivoluzione 5.0 in corso, e dalle accelerazioni legate agli effetti
della Pandemia, tra le quali lo Smart Working, ma anche telecontrolli
ed Industria 4.0.
Temi che sono stati
oggetto di un'approfondita ed esaustiva ricerca dell'Osservatorio del
Politecnico di Milano, presentata durante il Convegno “Immobili
Logistici: asset strategici al servizio delle moderne supply chain”,
in cui, oltre ad affrontare tutti gli ambiti (progettazione, energetica, mobilità, stoccaggi, ecc), senza trascurare i temi sociali, sono risultate estremamente interessanti le esperienze portate ai tavoli.
Segnalando l'intervento in cui Farvima ha espresso la necessità di “SALVAGUARDIA DEL CREATO”
Come riportato nel servizio riportato nel Capitolo 5, INNOVAZIONE: CAPITALE UMANO, è necessario una corretta iterazione tra la vision dettagliata dell'emisfero sinistro con quella ampia dell'emisfero destro. risultando estremamente difficile, se non impossibile, trasmettere progettualità con tali vision, oggi divenute fondamentali. Visione d'Insieme e proiettata al Futuro, con forte Resilienza che dovrebbe vedere la nascita di una società in cui:
la tecnologia sia di supporto alla vita quotidiana;
la tecnologia incrementi la produttività e consenta di ridurre le ore lavorative del 50%;
che oltre il 70% delle ore lavorative siano in Smart Working;
che lo Smart Working permetta di ridurre la mobilità e l'impatto sull'ambiente;
che la ridotta mobilità ed il ridotto impegno lavorativo generino tempo per la famiglia, gli hobby e la crescita culturale;
che la ridotta mobilità accresca la permanenza in borghi;
che la ridotta concentrazione in metropoli favorisca la nascita di servizi locali, anche legati al tempo disponibile ed alla qualità della vita, favorendo anche l'ultimo miglio.
Ricadute positive che sono solo esemplificate nei punti precedenti, certamente non esaustive, e che devono trovare nelle tecnologie un grande alleato. Temi che, ispirato anche da grandi registi, come Fritz Lang in Metropolis, mi hanno ispirato nella scrittura di un libro fantasy ed un opera ed libro che giunga a raccogliere e divulgare cosa sia realmente realizzabile, entrambi visionabili nel Capitolo 20 del Wiobook SMART INNOVATION - PROGETTARE E CONDURRE L'INNOVAZIONE SOSTENIBILE.
La Tecnologia a supporto degli edifici non deve
banalizzarsi nella mera gestione delle tecnologie di Intrattenimento,
e marginalmente del confort. La completa ed efficiente gestione
dell'immobile (appartamento, edificio, condominio, azienda, uffici
pubblici, musei, centri commerciali, borghi, città, parchi, …..)
deve essere correttamente progettata, con competenza, al fine di
integrare tutte le tecnologie UTILI ed APPLICABILI.
Questa animazione, risalente a circa 20 anni fa, può
simpaticamente farci comprendere il ruolo della Domotica, ma in
realtà della BACS (Building Automation and Control System), e la sua
utilità nella gestione dello “ORGANISMO” al servizio di tutti i soggetti coinvolti (utenti, progettisti, manutentori, gestori, fornitori di servizi, ecc.) e non solo mattoni e tecnologie, come appunto lo definisco nel mio libro
del 2008 “Energie Rinnovabili e Domotica - FrancoAngeli” (testo
del modulo “Domotica ed Edifici Intelligenti” del corso di
laurea).
Già nel libro, venivano riportati i corretti
processi di pianificazione delle infrastrutture tecnologiche ed un
capitolo dedicato alle Utenze Deboli. La risposta alla domanda, perchè dovrei necessitare di acquisire competenze e metodi di Facility Management per l'ambito sanitario, lo si evince da questo eccellente servizio di Report:
Penso
che ogni essere umano, che abbia una minima coscienza, preferirebbe
vivere sotto i ponti piuttosto essere stato il direttore/funzionario
o proprietario di strutture Sanitarie ed RSA, dovendo convivere con i
morti che ha causato con l'incompetenza nella gestione, con la
presunzione di sapere, o peggio, averla gestita per il solo profitto, come evidenziata dal servizio di Report
L'improvvisata
gestione e direzione è stato il principale alleato delle morti di
questa pandemia, che andava preventivamente affrontata collaborando
con le Università nell'Innovazione e nella Ricerca. In particolare
per le RSA che disponevano di risorse economiche per sperimentare ed
innovare. Purtroppo, al contrario di quanto oggetto del Corso di Alta
Formazione in Facility Management, l'incompetenza porta ad una
visione miopica. Questi i temi che da oltre 30 anni cerco di
trasmettere, dalle prime ricerche in Domotica, alle cattedre in Università di Urbino, in alcuni casi con ottimi risultati (refertazione
vocale di Casa Sollievo della Sofferenza, progetto Health at Home), ma, nel caso delle RSA, le
strutture che maggiormente necessitano hanno mancato, e continuano a
mancare, le opportunità che abbiamo ricondotto anche nel progetto
Smart Innovation
(http://michelepiano.blogspot.com/2018/12/smart-working-italia-svizzera-work-in.html , avviato nel 2016 ed integrato nel progetto LIFE 4.0), da cui estraggo alcuni dei benefici per gli attori esaminati in Università:
CASE ANZIANI
finanziare la sperimentazione di tecnologie telematiche per la gestione ed acquisizione di nuova clientela
finanziare lo sviluppo della propria struttura nell'erogazione dei servizi agli ospiti (arredi, tecnologie sanitarie, cobot, monitoraggio, alimentazione, ecc.), attraverso la correlazione a progetti di ricerca universitaria
finanziare lo sviluppo delle piattaforme di gestione interne e web
finanziare l'efficientamento energetico e di gestione della struttura
finanziare l'organizzazione di eventi divulgativi
finanziare l'abbattimento delle barriere architettoniche
finanziare la formazione del personale interno e dei tecnici collegati
TECNICO/ESPERTO (aggiungo, che opera o intende operare nel settore)
Finanziare l’integrazione della propria figura nel processo d’innovazione, correlata alla propria crescita formazione professionale
finanziare il processo d'innovazione dell'azienda che assumerà
finanziare la propria posizione lavorativa
Il mio maggior timore deriva dall'incapacità di apprendere e,
superato l'evento, gli stessi MIOPI, attribuiranno ad altri le loro
colpe e non avranno imparato nulla. Affronteranno il futuro
attendendo nuove, probabili, criticità perseguendo nelle loro
incompetenze. La mia nonna, da piccolo, mi diceva sempre: chi più sa
meno capisce!!!!.
Innovazione nella
SANITA' anche nell'evento organizzato dal Politecnico di Milano
(SLIDE EVENTO). Le analisi del valore delle CHATBOT, il loro sviluppo
correlato all'Artificial Intelligent e le applicazioni trasversali
per l'Innovazione Aziendale. Un particolare Focus sul tema a supporto
dell'emergenza COVID19 e le esperienza dello Spallanzani e della
Croce Rossa Italiana.
Mi permetto una brevissima riflessione filosofica, sul tema della sanità, che gradisco condividere:
"nella veste di filosofo e non di tecnologo, che sin
dagli ellenici erano i veri scienziati, cioè osservavano gli eventi
naturali e ne traevano modelli, teoremi e ne ricavano cultura
scientifica e tecnologica. Seguendo lo stesso modello di analisi
vorrei condividere alcune osservazioni e riflessioni:
Tranne la Costa
Rica, tutti gli stati della terra hanno un esercito.
Eserciti che
hanno ingenti budget.
Eserciti che,
presumo, abbiano l'obbiettivo di difendere le popolazioni civili.
Difendere....appunto
da aggressori.
Se l'unica specie
vivente del nostro pianeta è l'uomo, produrrei armi per difendere i
“buoni” dai “cattivi”.
Ma siamo gli
unici su questo pianeta?
Un pianeta da cui
abbiamo qualche difficoltà ad allontanarci, non potendo cambiarlo
come possiamo fare con un luogo di villeggiatura.
Forse non siamo
l'unica specie, non la prima, non la più numerosa.
Forse dovremmo
cercare i veri nemici, da cui difenderci per vivere su questo unico
luogo dove possiamo sopravvivere, ovviamente salvaguardandolo.
Se i nemici, come
stiamo vedendo, sono altre specie, forse dovremmo coalizzarci.
Forse dovremmo
evitare di distinguere sanità da esercito, sono entrambi preposti a
difenderci.
Forse dovremmo
investire nelle armi per i veri nemici, in via prioritaria,
subordinatamente, nella manutenzione del luogo in cui viviamo e nella
qualità della vita di TUTTI gli appartenenti a questa limitata
specie a cui apparteniamo. Siamo circa 7.5mld, una delle specie
degli organismi eucarioti, 7.770 mila specie di animali, 298.000
specie di piante, 611.000 specie di funghi, 36.400 specie di protozoi
e 27.500 specie di Chromista. Contarli unitariamente sarebbe
impossibile ed il suo numero sarebbe di gran lunga superiore alla
circonferenza della Terra, espresso in millimetri.
Forse
dobbiamo organizzarci per difendere, e convivere se possibile, la
nostra specie dalle altre presenti su questo Pianeta."
RIVOLUZIONE
5.0 che vedrà il ruolo del Facility Manager, tra gli attori
dell'innovazione, passando dal ruolo di riorganizzatore a seguito dei
lenti processi d'innovazione, spesso assenti, in MOTORE TRAINANTE.
Nuovi
modelli sociali che, nei prossimi anni vedranno l'integrazione di
tecnologie già disponibili nei laboratori, che necessitano di
divulgazione, vedranno la diffusione e l'avvio di nuovi modelli di
RETAIL 5.0.
Un tema, il
RETAIL, che necessita di particolare attenzione ed un paragrafo
dedicato in questo capitolo: Facility Management e Retail: attività e progetti. In Organismi complessi occorre concentrare
l'attenzione sul controllo sin dalle fasi di progettazione, che per
tutta l'intera vita della struttura, adattandola e sviluppandola, immaginandola un “CLONE VIRTUALE”. Questo il contenuto delle
piattaforme BEEC(BIM-EAM-ERP-CMMS) , in sperimentazione nei progetti di cui al capitolo "BEST PRACTICES" e nei "SMART BUILDING ORGANISM", monitoraggio costante dei flussi ed analisi previsionale, attraverso l'integrazione di tecnologie AI e Big Data Analysis, oggetto delle attività di Ricerca, non solo per la progettazione ma anche per gestire efficientemente la PROSSIMITA', con particolare attenzione al RETAIL ed alla SANITA'.
Borse di Studio messe a disposizione dalle organizzazioni associate
il Corso di Alta Formazione Universitaria, per alcune edizioni, conterrà una specifica customizzazione condivisa con le organizzazioni ed associazioni, in correlazione con loro corsi d'approfondimento.
temi integrati da lezioni su argomenti che forniranno le competenze necessarie nella progettazione e nella gestione di strutture che accolgono tipologie diverse di utenti:
- Centri direzionali;
- Formazione, aule e laboratori virtuali;
- Show room e centri commerciali;
- Centri culturali;
- Centri riabilitativi, di cura, del benessere e case per anziani;
approfondendo i temi olfattivi ed emotivi, correlati alle attività di ricerca dei progetti riportati in seguito.
Approfondimenti psicologici su:
Aspetti teorici
scientifici della PERCEZIONE
SENSORIALE: come funzionano i nostri
sensi e l’importanza della stimolazione sensoriale (per le persone
e nella progettazione ambienti, benessere, riduzione stress…)
Introduzione all’Approccio
Integrato sulla MULTISENSORIALITA’
(esperimenti sul gusto, l’olfatto…)
COMUNICAZIONE
MULTISENSORIALE: l’utilizzo dei
cinque sensi per accrescere l'impatto del messaggio – coinvolgere –
migliorare la comunicazione e la cura
MORFO-PSICOLOGIA
E LETTURA DEL FEED-BACK EMOTIVO:
l'analisi facciale per rilevare il modello comportamentale
dell’interlocutore e lo stato emotivo provato durante l’interazione
medico-operatori-pazienti-familiari (Tool Analisi Facciale Emotiva)
INTELLIGENZA
EMOTIVA - riconoscere e gestire le
emozioni (utilizzo Tool rilevazione Emotività)