AGILE INDOOR E LA SUPLY CHAIN


L'organizzazione AGILE necessità di una filiera che applichi l'identico modello, evitando che l'organizzazione incappi in interruzione dei flussi procurement a causa di stakeholder inidonei.
Dai primi ERP, il traguardo che si perseguiva era l'efficientamento dell'intera catena di approvvigionamento, sia per le materie prime che nei servizi. Questo l'oggetto dei progetti di ricerca condotti per il MURST (1999), ma ancor prima nella realizzazione dei primi applicativi gestionali (ACG) degli anni '80. Questo era anche il contenuto del mio corso in Strumenti per l'Automazione e Gestione Aziendale (Università degli Studi di Urbino - 2004). Purtroppo, come rilevato anche dalle Ricerche del Politecnico di Milano, molte PMI non hanno attivato le necessarie innovazioni da permettere di soddisfare le esigenze dei modelli Agile. Già precedentemente a questa corrente situazione si rilevava la rischiosità per molte PMI di sopravvivere nelle Supply Chain di aziende che Innovavano.
Importanti approfondimenti sono contenuti nei video del MADE Competence Center (https://www.made-cc.eu/galleria-video).

La necessità di innovazione comporta l'integrazione di gruppi di lavoro difficilmente integrabili nei modelli organizzativi delle Grandi Imprese, che spesso sono rallentate dalla necessaria burocrazia dettata dalla catena di comando. Un approccio organizzativo frequentemente adottato consiste nell'integrazione di Startup che verranno integrate a maturazione del loro specifico progetto, o tagliate fuori. Pertanto, per le GI risulterà meno oneroso finanziare una pluralità di startup tra le quali selezionare quelle che saranno integrate. La parola stessa, Ricerca, incorpora una dose di rischio che deve essere affrontata per garantire l'Innovazione e la Competitività. Un rischio che le startup possono mitigare, sia nel contenimento dei costi che per evitare complesse integrazioni organizzative, generando, nel contempo, una forte spinta innovativa. Anche le PMI possono generare innovazione sinergicamente con startup e ricercatori, azzerando i rischi finanziari e persino generare risorse per la propria innovazione:

RICERCATORI e STARTUP


Interessante il programma della "LA7" StartupEconomy.

La corrente situazione, e la RIVOLUZIONE che ne addiverrà, genererà una forte selezione ed impedirà a molte PMI di sopravvivere alla ripresa delle attività.
Pronti, e coglieranno appieno i benefici, gli operatori della Supply Chain Finanziaria (tema trattato nel Paragrafo FINTECH-INSURTECH), molto meno le PMI, che nonostante le opportunità di supporto finanziario messi a disposizione dai Governi, freneranno a causa di una limitata cultura dell'Innovazione.

La crisi generata dalla pandemia ha rafforzato il valore delle startup
  • POLITECNICO DI MILANO - OSSERVATORIO STARTUP INTELLIGENCE E STARTUP Hi-Tech - L'Innovazione digitale non va in lockdown: alle imprese cogliere l'effetto startup (3/12/20) P1 P2 P3
Una Rivoluzione 4.0, o meglio 5.0, deve vedere il coinvolgimento delle PMI nei complessivi processi d'innovazione, integrando le piattaforme telematiche anche con i loro consulenti e commercialisti, ma anche tutti gli altri professionisti ed uffici della PA. Piattaforme che, oggetto dei Master e delle attività di coordinamento del Laboratorio della Sostenibilità, in cui sono impegnato direttamente, devono integrare quelle di Facility Management (BEEC), con quelle di Conduzione dell'Innovazione (AIP - Agile Innovation Process) ed finanziarie (IFM - Innovation Finantial Matching). Una integrazione discussa dalla nascita dell'Award della Sostenibilità della CDO del 2009 - 2010 - 2011, per generare relazioni di business sostenibile, che con il Matching si poneva questo obbiettivo con il supporto di un comitato scientifico costituito da membri delle principali Università.

Nei Paragrafi dedicati ai Corsi di Alta Formazione gli strumenti, tools ed approfondimenti.