BIOGRAFIA MICHELE PIANO


Una vita dedicata alla concreta creatività, dalla prima centralina di luci psichedeliche del 1977, coniugando il piacere di lavorare con una vita ricca di sfide e successi. Progetti nati da sinergie tra Partners e Stakeholders, a beneficio di tutti, ponendo al centro i tre pilastri della mia forma mentis (Innovazione Creativa, Valore Sociale, Razionale Fattibile Funzionalità), prevalentemente finanziati da risorse pubbliche o dai risultati prodotti. Creatività applicata al FARE concreto in contrapposizione con chi la applica al DIRE, che spesso ha l'obiettivo di vendere, o vendersi. Agire per Vendere e Speculare non è confacente alla mia indole.  

La vision è riassunta nell'opera presentata in occasione di Ecomondo 2019

PREPENSIONAMENTO

Non posso che compiacermi per quanti hanno letto, ed in particolare quanti mi hanno scritto. Raccogliendo una forte la volontà di azioni concrete. FARE in contrasto con il DIRE, che spesso ha danneggiato l'intera comunità, quando le due azioni erano volutamente divergenti.


Vi ringrazio per avermi aiutato a decidere di PREPENSIONARMI, il prossimo 30 giugno, al raggiungimento dell'età minima per la Svizzera.

Un prepensionamento a cui pensavo da tempo, come avevo scritto nelle CONCLUSIONI (link) del mio WIOBOOK, considerando la scarsa volontà di FARE che stavo riscontrando.

Un prepensionamento a cui pensavo, come riferivo a chi mi conosce da tempo, in considerazione della lunghissima attività (dall'età di 15 anni con i primi software per lo spectrum e gli applicativi su sistemi CPM e PICOS) con la possibilità di vivere agevolmente dei frutti del lavoro. Lavoro che non è stato mai tale in quanto svolto con piacere ed amo ancora.

Un prepensionamento possibile anche per l'assenza di figli, che per me sono e saranno i miei progetti.

Un PREPENSIONAMENTO CHE MI PERMETTERA' DI SUPPORTARE, DIVERTENDOMI, SOLO INIZIATIVE SOCIALMENTE UTILI, TECNOLOGICAMENTE INNOVATIVE E CHE NECESSITINO DI RICERCA SCIENTIFICA, in linea con le mie caratteristiche psicologiche tracciate dai test a cui mi hanno sottoposto in Svizzera (trasparentemente pubblicate in questo paragrafo.

Un prepensionamento che mi permetterà di dedicarmi al solo capitolo TRA IL DIRE ED IL FARE (link https://webooksmartinnovation.blogspot.com/2020/01/tra-il-dire-ed-il-fare.html) per far conoscere le BAD PRACTICES mie e di coloro che mi stanno inviando interessanti, e denunciabili, Bad Practices.

La mia personale EREDITA', che lascio a tutti coloro che assieme vorranno FARE qualcosa che sia utile ai singoli ma che produca utilità per MOLTI, sono i TAVOLI, nati dal progetto AIP, su cui personalmente sono impegnato nello sviluppo in parallelo allo "Scrigno dei Ricordi" ed al FILM (riportati in questo paragrafo https://webooksmartinnovation.blogspot.com/2001/01/impatti-sulla-societa-e-sullambiente.html). TAVOLI che mi vedranno coinvolto solo per iniziative meritevoli (https://agileinnovationprocess.blogspot.com/2024/04/progetto-aip.html).

******************************************



Una mente stimolata da esperienze infantili, non disagiate ma dure, crescendo come figlio di "mezzo" in una famiglia in cui il lavoro è l'impegno sono un "dovere". La competizione per gli spazi è cominciata all'interno della famiglia, dovendo competere con un primogenito più grande di 5 anni, anche per i banali giocattoli, che hanno spinto alla lettura, essendo materiale tralasciato dal fratello maggiore, ma che ha portato a battersi per iniziare le scuole due anni prima dell'età prevista, contro il volere dei genitori. Un ambito familiare che ha portato a vivere gli spazi lavorativi dall'età di 5 anni, portando ad acquisire una capacità di osservazione, stimolata dal padre che gli aveva attribuito l'incarico di sorvegliare le lattine di olio all'esterno, ma risultando estremamente utile nell'osservare i modelli organizzativi, di processi e del personale, applicati dal padre. Osservazione e rielaborazione, a cui fu stimolato dall'esaminare regole imposte, dure e non condivisibili (esempio fissato nel subconscio, non dovevano usarsi i guanti da neve per movimentare cassette d'acqua con ghiaccio e bottiglie rotte...regola puntualmente rifiutata nonostante le dure punizioni, giustificato dalla necessità di abituare il corpo), un forte stimolo alla ricerca di modelli e soluzioni, nonostante forti difficoltà quali la "creazione di tecnologie".
Come indicato dagli psicologi, a cui la Svizzera mi ha sottoposto (riportati in seguito), per una precisa classificazione ed applicazione, dispongo di una mente in grado di vedere immediatamente l'integrazione di elementi per un progetto/prodotto/servizio, ma anche scomporlo in elementi primi (definita tra le Soft Skill Problem Solving), semplificandone lo sviluppo e nel loro riutilizzo per progettualità diverse.

I miei primi 40 anni di carriera.


Oltre 40 anni di attività nello sviluppo tecnologico e nella conduzione e formazione di innovazione e ricerca tecnologica e socioeconomica.

Sono trascorsi più di 40 anni dal primo Game, nato sul Sinclair ZX80 e poi completato e venduto, alla rivista “Load'N Run”, a 300.000 lire, per il Sinclair ZX Spectrum,

che conservo preziosamente con il suo registratore a cassette e la stampantina termica. Di fatto non era nulla di complesso, usando il linguaggio Assembler (volgarmente chiamato “Linguaggio Macchina”) una serie di stringhe definivano alcune immagini stilizzate (auto, alberi, rocce) assegnandole ai registri che venivano trasmessi al le uscite video. La stringa corrispondente all'auto era comandata, cioè trasferita registri +1 o -1 in relazione all'azionamento delle frecce Dx o SX e gli altri elementi (alberi e rocce) generati random nelle area di memoria associate alla prima linea in basso e trasferiti continuamente a linee superiori. La sovrapposizione della stringa “auto” con quella degli altri elementi identificava l'impatto.

Una applicazione di mera logica, studio delle tecnologie e problem solving che mi hanno insegnato molto ed hanno segnato tutte le successive attività, dallo sviluppo di software importanti (Gestione credito agrario per il Credito Italiano) alle progettazione di grandi progetti di Ricerca (BlockChain per la gestione dei Consorzi Agrari 1990 – Digital Twin SCADA ed AI Prolog per l'Acquedotto di Celenza 1992 – Health At Home 2012)

al libro

o di Sviluppo Territoriale (dalla gestione Enti Provinciali per il Turismo 1988 agli attuali Borghi 5.0, parte del progetto SAIRC in corso).


"Sulla terra c'è abbastanza per soddisfare i bisogni di tutti, ma non per soddisfare l'ingordigia di pochi. I nostri pensieri, per quanto buoni possano essere, sono perle false fintanto che non vengono trasformati in azioni. Sii il cambiamento che vuoi vedere avvenire nel mondo".
                   Mahatma Gandhi

Gli Psicologi Svizzeri ed Americani, a cui sono stato sottoposto dagli Organi Amministrativi Svizzeri, mi hanno fornito una spiegazione scientifica del mio modus operandi:

"Michele esprime una motivazione dominante rivolta al miglioramento costante della propria prestazione e al raggiungimento e superamento di standard di performance.

Con motivazione si intende letteralmente “ciò che spinge all’azione”: per lui infatti il bisogno che sente più impellente, e quindi cui dedica più risorse ed energie, è proprio quello dell’ideazione e della realizzazione di progetti professionali innovativi ed originali.
Michele mostra infatti altissimi livelli di orientamento al risultato, si impegna al miglioramento continuo di sé e del suo lavoro. Studia, approfondisce e si adopera con energia e passione per acquisire tutte le conoscenze che ritiene utili per completare il bagaglio teorico.
Si assume rischi calcolati, valutando attentamente le possibilità di riuscita dei progetti e non teme di mettere in gioco risorse ed energie per portarli avanti.
Un sorprendente spirito di iniziativa, unito ad una spinta costante all’innovazione han fatto sì che Michele intraprendesse una enorme varietà di progetti, coinvolgendo un numero sempre più ampio di interlocutori diversi. È brillante, intuitivo e veloce.
La sua struttura cognitiva, rilevata dal test Emergenetics® che analizza le preferenze di pensiero, conferma appieno. Mostra un profilo trimodale, con preferenze, allo stesso livello, per il pensiero analitico, concettuale e sociale. Rispetto alla popolazione mondiale, per altro, Michele si colloca al massimo livello di preferenza in tutti e tre gli stili di pensiero.
I suoi processi cognitivi sono quindi al contempo teorici e visionari (pensiero concettuale), ma anche rigorosi e logici (pensiero analitico) e concreti e relazionali (pensiero sociale).
Anche durante l’intervista emerge una costante predisposizione alla scomposizione dei problemi e alla valutazione di tutti gli elementi che lo costituiscono, che ben si unisce a una capacità di sintesi, ovvero di cogliere gli aspetti davvero rilevanti delle situazioni e di raccontarli in modo coinvolgente e affabile.
Coniugando insieme tutte e tre le preferenze, Michele ha sviluppato una professione da “project manager” in cui è stato protagonista dalla fase di ideazione fino alla completa realizzazione delle idee.
In questo senso dimostra anche buona organizzazione del lavoro, e un alto livello di flessibilità operativa, intesa come capacità di gestire il cambiamento, di rispondere agli stimoli, di essere aperti a nuove idee.
Questo aspetto è confermato anche dal test Emergenetics®, che lo pone al massimo grado di flessibilità.
In tale ruolo si è trovato ad interagire, e a dover coinvolgere, con numerosi interlocutori differenti. Michele tende a guidare gli altri utilizzando unicamente le sue competenze e facendosi forza delle sue esperienze, scegliendo così di puntare su una leadership tecnica.
Non riesce però a coniugare questa con una leadership più carismatica. Nonostante sia un ottimo oratore, appassionato e coinvolgente, come, nuovamente, conferma il test Emergenetics®, che lo colloca al massimo livello anche di espressività, non si adopera per convincere e persuadere chi esita nel seguire il suo progetto.
Usa infatti come unica tecnica di influenzamento l’utilizzo di dati e informazioni. È il progetto in sé che deve essere scelto e seguito, non lui come persona. Questo aspetto, che fa di Michele una persona integra ed eticamente coscienziosa, potrebbe però a tratti penalizzarlo: questa tecnica infatti non risulta essere efficace con tutti i tipi di interlocutori.
Allo stesso tempo però ama lavorare in team, da cui trae spunti interessanti e con cui si adopera per un confronto concreto e reciprocamente utile. Il suo alto livello di flessibilità infatti indica una disponibilità ad accogliere i pensieri e le opinioni altrui.
In questo senso ha saputo negli anni costruire e mantenere un buon network: si è inserito in contesti lavorativi variegati riuscendo a coinvolgere enti e strutture interessanti e prestigiose.
Nonostante possa vantare un’ampia e ricca rete di relazione però, Michele non è abile nel valorizzarla e chiedere ad essa l’aiuto necessario. Anche in questo caso, infatti, coinvolge i contatti che ritiene utili per confrontarsi e portare avanti progetti tecnici e specifici, ma non per chiedere supporto professionale e personale.
La leadership tecnica emerge non solo quando si trova a coinvolgere altri interlocutori in un progetto ma anche quando deve gestire collaboratori diretti. Li coinvolge e si adopera per la loro crescita ma non sempre si mette nei loro panni per comprendere a fondo le loro esigenze e aspirazioni.
Questo approccio non è dovuto a una scarsa capacità di comprensione dell’atro. Michele sembra infatti abile nel conoscere e capire i suoi interlocutori (la sua capacità di analisi si riflette anche nel saper valutare a fondo il funzionamento delle persone con cui interagisce), caratteristica tipica di chi mostra un profilo trimodale. La peculiarità di tale profilo infatti è la capacità di capire gli altri modi di pensare e di capire tutti i diversi
approcci cognitivi. In questo senso Michele comprende appunto il “funzionamento” dell’altro, ma non sviluppa l’empatia necessaria per valutare a fondo ciò che l’altro sente e prova, cosa è importante per lui e quali sono le leve da utilizzare per indirizzarne il comportamento.
Sembra infatti non essere particolarmente interessato a modulare il proprio stile di comunicazione in base all’interlocutore, “illudendosi” che tutti pensino, analizzino e ragionino come lui.
Questo aspetto pare essere in contraddizione con la motivazione “power” che, insieme all’achievement, è predominante in lui. La motivazione al potere sembra prendere forma quasi unicamente nel desiderio di vedere riconosciuto il proprio lavoro e quindi la propria persona. Questo potrebbe essere il motivo che lo porta da un lato ad esercitare una leadership prettamente tecnica e a non usare strategie di persuasione, e dall’altro a non utilizzare il proprio network a “fini personali”. Desidera infatti venire riconosciuto per le
proprie competenze e per la bontà dei progetti, e non per caratteristiche e tratti personali."

Un approccio, ed un modello, che mi ha sempre contraddistinto nel lavoro, in quanto quanto tutto ciò che sviluppavo era sempre in linea con la modalità con cui opera la mia psiche, e con quanto insegnavo, contrariamente a quanto ho frequentemente rilevato da colleghi che professionalmente conducevano le loro attività, ma solo per aver imparato metodi e modelli e non condividendoli psicologicamente, spesso per dovere o per mero "business".

- Analisi ed osservazione;

- Studio ed ascolto;

- Ipotesi creativa;

- Rivalutazione e verifiche di modelli precedenti, semmai dei nostri saggi antenati;

- Scomposizione in elementari processi (Problem Solving);

- Verifica della replicabilità e del valore sociale;

- Verifica della fattibilità (tecnica ed economica);

come indicano gli psicologi, un COMITATO che ne valuta tutti gli aspetti ed attiva un loop fino al raggiungimento dell'efficienza ed al continuo miglioramento. Solo al raggiungimento di un elevato livello fi fattibilità, ed a seguito di empiriche ricerche, procedo all'insegnamento ed alla replicazione/divulgazione. 

Quindi, un modello che ho sempre applicato dal complesso sviluppo di tecnologie alle "banali" buone ricette.

Questo capitolo riporterà l'integrale biografia che ritengo possa essere da stimolo per le nuove generazioni, dimostrando quanto l'impegno concreto possa produrre importanti risultati, anche in una società che ha “enormi criticità”, permettendo di coniugare lauree, dottorati, master, ricerca, lavoro (progetti riportati nei capitoli di questo Wiobook)

con una interessante vita sociale. Vivere e non Sopravvivere e, usando le parole che un importante amico ha detto, nel motivarmi ad affrontare un rischioso intervento cardiaco....”hai vissuto 5 vite, se va male devi ritenerti soddisfatto, c'è chi non ne vive 1, se va bene continuerai a rompere i cxxxxxxi all'umanità”

La propria vita è importante e merita una puntuale Business Analysis, evitando le improvvisazioni. Non esistono scorciatoie, semmai derivanti da superficiale valutazione, solo con l'impegno si possono raggiungere risultati. C'è sempre un errore di valutazione alla base di ogni insuccesso, ed è normale farne, come ne ho fatti io, ma l'improvvisazione e la superficialità li moltiplica esponenzialmente. A volte invidiamo lo status di alcuni, senza conoscere gli impegni, a volte derivanti da altri. Banalmente, la bellezza può essere una risorsa, ma anch'essa è derivata da una evoluzione genetica non improvvisabile, come il patrimonio, relazionale o economico, che si può ereditare. Personalmente sono assolutamente contrario al classismo, ma lo ritengo superabile solo con il concreto impegno, analizzando attentamente ogni aspetto socioeconomico.

La mia Massima, che affogai tra massime a cui mi ispiro nella realizzazione della "bomboniera" della laurea in Sociologia, è: LA VOLONTA' E' L'UNICA ARMA CONTRO LE DIFFICOLTA'....NON RINUNCIAMOCI.


Con l'ingresso nella nuova fase, di prepensionato che può dedicarsi solo ad attività piacevoli, ho eliminato il mero CV per riportare la Biografia della mia intera vita.

Una biografia ricca di ricordi, ma anche di personaggi che mi hanno segnato la vita. Personaggi dei quali, alcuni in contatto, alcuni passati a miglior vita ed alcuni di cui non ho traccia, che invito a contattarmi per apportare anche i loro pensieri, che voglio ricordare nella mia biografia.

Una Biografia, che nella sua complessità, da buon informatico algoritmico, nonchè fortemente credente del "problem solving", ho deciso di suddividere per TEMA ma, in quanto elementi della mia biografia non saranno dei meri trattati ma conterranno il mio punto di vista ed i retroscena .... una sorta del "DIETRO LE QUINTA".